Magazine Diario personale

Ricevo e pubblico volentieri

Da Astonvilla

RICEVO E PUBBLICO VOLENTIERICiao Milco ,approfitto nuovamente del Tuo buon cuore per inviare la mia storia cubana ...Ognuno c'ha la sua . La mia é questa e penso che per alcuni versi possa essere definita "singolare"Magari postresti postarla sul blog o sul forum , se ti aggrada, quando avrai un buco.Hasta luegoPremessa :
Eravano agli inizi degli anni ‘90 , anni nei quali si pubblicizzava la Milano da bere, era il momento in cui si era persa la bussola del buonsenso , ma si sa, finché il cannone tira…
Noi , piccoli imprenditori trentenni d’assalto ( yuppies o meglio bottegai ariosi ) , ai quali nulla sembrava impossibile prima di Tangentopoli , ci lanciavamo in voli sopra le nostre effettive possibilità, ragion per cui , il più delle volte , si concludevano con esiti pindarici .
Camminavamo e , a volte , pure correvamo a mezzo metro da terra ( iniziò allora la malsana abitudine , per certi , di usmare dubbie polverine ) così che tanti si son gremati oltre al cervello pure le mutande dal tanto voler volare alto .
Mi spiego meglio : i traguardi , i simboli del vanesio apparire , erano allora il Daytona al polso , il cabrio MB in garage e le Toods ai piedi . Fra le usanze atte a destabilizzare i competitors ,( ma in realtà le proprie consorti ) , c’era l’abitudine di frequentare , almeno un paio di volte l’anno , le mostre espositive del proprio settore all’estero .
La scusa insomma per una vacanzina sotto parvenza di attività lavorativa.
Molto simile per contenuti alle riunioni dei gommisti o degli idraulici in Brasile o in Thailandia .
Tutto era programmato , aldilà della obbligatoria e fugace comparsata in fiera , per il sollazzo del muscolo in rima baciata ……tre , quattro giorni in Europa , la settimana per mete più lontane .
Si ritornava poi stanchi , e belli leggeri , sia nel portafoglio che nella morronguera , dalle consorti.

In uno di questi faticosi viaggi di lavoro avvenne l’incontro che cambiò la mia vita.
Prima parte
Meta la fiera di Hannover ma , in considerazione della vera priorità, base logistica ad Amburgo , in Reperbahn Strasse , perliamo del quartiere a luci rosse S. Pauli (…meglio avere tutto sottomano). Come da copione almeno una giornata è da passarsi in fiera : treno superveloce e supertecnologico che porta dritto all’Hannover Messe . Un’oretta di piacevole tragitto in compagnia di prevedibili funzionari commerciali in giacca e cravatta ma anche di teutoniche standiste pronte ad essere tacchinate. Sul nostro vagone , come temporale nel bel mezzo di una splendida giornata di sole , prendono posto una dozzina di modelle cubane ingaggiate da un’azienda che esponeva proprio nella nostra fiera. Vi lascio immaginare l’impatto deflagrante sugli ormoni maschili dei presenti . Al loro seguito un paio di maricones tedeschi e l’immancabile cane da guardia cubano già in difficoltà di primo mattino a tenere a bada le pulzelle. Nell’immaginario collettivo ( mio , ma anche di altri ) c’era la convinzione che a Cuba fossero nella maggior parte neri o mulatti. Fu una sorpresa constatare che , tra le dodici , vigeva l’esatta suddivisione cromatica tripartita tra nere , mulatte , bianche e che , una fra queste ultime, assomigliava più ad una normanna che ad una caraibica. Subito la blanquita con pelo rubio attirò la mia attenzione ed iniziai a tampinarla a più non posso. All’andata mi beccai una sequela di “ vete pà la ….. “ da scoraggiare chiunque e solo grazie ad una mulatta simpatica
( Varinya) che il mio amico Fabio non aveva avuto difficoltà ad approcciare , vengo a sapere che sono uscite da poco da Cuba e che , per contratto di lavoro , rimarranno in Europa per 2 mesi. Saranno ad Hannover fino alla domenica , era giovedì , e poi in giro tra Germania , Belgio, Svizzera e Francia.
La rubia non mi caga per tutto il giorno ,e quando ormai stavo per deporre le armi mi viene in soccorso la mulatta Varinya la quale era già ben più in là dei convenevoli canonici di conoscenza con l‘amico Fabio. Mi racconta che sono in un hotel con il divieto assoluto al ben che minimo spostamento. Praticamente viaggiavano sempre assieme con i due pajaritos ( dell’agenzia tedesca ) e con il funzionario cubano , la cui unica preoccupazione era impedire alle fanciulle di eclissarsi. Veniva loro requisito il passaporto e , a sera , si effettuava il contrappello di militare memoria. Si cercava di impedire qualsiasi contatto con gli stranieri , ma non vi devo certo spiegare io come riesca una cubana testarda a “ciulare” un vecchio abuelo che alle 10 di sera già dorme beato. Giocoforza la rubia viene reclutata dalla mulatta ,sua amica , per una “fuitina notturna” .
Fabio mi prega di tenergli compagnia anche se il rischio di passare la serata a far flanella con una che non caga non mi alletta per niente . Ma in fondo , cosa non si fa per un amico. Taxi per l’altro capo di Amburgo dove c’è l’hotel delle cubane. Aspettiamo una bella mezz’ora nella quale già avevo maledetto Fabio decine di volte e , finalmente arrivano… una , la mulatta , sorridente e vispa , l’altra , la bianca , visibilmente assonnata e col broncio . Velocemente ribecchiamo un altro taxi che , su indicazione di Fabio , ci porta all’ Havanna Bar di Amburgo. Ai tempi , quasi vent’anni fa , non c’era ancora la moda dei balli , né tanto meno dei locali caraibici. Scoprivo per la prima volta un ambiente che ormai è oggi abituale anche da noi. Sarà stata la musica , sarà stato il mojito o le chicharritas servite nel locale , fatto sta che la rubia piano piano inizia a smollarsi. Io e Fabio , due pali a ballare , subiamo un coccolone alla vista delle due che mollano l’abrigo e sulla pista del locale iniziano a mostrarci quella che a Cuba è detta l’arte della batidora. Al ballo fa seguito una specifica conoscenza approfondita di Fabio con la mulatta alla toilette. Rimango quindi solo con la rubia con la quale , in italspanenglish , inizio a colloquiare . Mi spiega che , rispetto a tante loro connazionali , sono delle privilegiate perché possono viaggiare e guadagnare bene . Era il 1992 , stava per iniziare il Periodo Especial in Cuba e , per la prima volta ascoltavo cose difficili da capire per un occidentale . La rubia si incaponiva sui dubbi che sollevavo alle sue parole e , come un buon testimone di Geova alla domenica mattina , tentava di far proselitismo politico nei miei confronti .
Io , sinceramente , pur fingendomi interessato , ero molto più attratto dalle gambe e da ciò che immaginavo ci fosse sotto il suo vestito , ….la “causa revolucionaria” per me poteva attendere . Intanto Varinya e Fabio , entrambi in fregola, erano disperati : senza i documenti della ragazza era preclusa loro la possibilità di appartarsi in hotel e l’aria gelida del Mare del Nord faceva scappare qualsiasi intenzione di consumare carinerie en plein aire .
Ma é o non è Amburgo una delle capitali del sesso ?
Arrivò in aiuto ai poveretti un Kino Kabinen lì vicino …. luogo squallido e malinconico dove vien data la possibilità di chiudersi in uno sgabuzzino in compagnia di un profilattico , di una scatola di Kleenex e , seduti su di una poltrona , vedersi sul tv un porno propedeutico alla manuale pratica.
Fabio , grazie al buon cuore del gerente parte-nopeo e parte-tedesco , ma soprattutto grazie alla forza dei marchi sganciati sottobanco, riesce ad infilarsi con la mulatta in uno di questi e finalmente creare la sospirata alcova. L’ambiente circostante non è dei migliori , ragion per cui io e la rubia alziamo i tacchi e ci infiliamo in un bar nei pressi ad aspettare gli amici . Più aumenta la conoscenza con la rubia e più rimango sorpreso di quanto sale in zucca sia provvista la ragazza . Le ventenni che fino a quel momento avevo conosciuto erano bambine dell’asilo al confronto di questa “ guerrillera con tetas “.
Sono quasi le 4 di mattina quando si riaccompagna le ragazze nel loro hotel e se il commiato della mulatta da Fabio è da film hard , il mio si riduce ad una stretta di mano e ad un casto bacio sulla guancia. Poco per chi aveva altre prospettive per la serata ma Fabio , oltre che compagno di merende , è un amico e come si dice…oggi a me domani a te !
Il mattino successivo Fabio se ne va in fiera ( ….la mulatta lo attizza proprio ), mentre io rimango a poltrire in hotel tirando l’ora del ritorno del compare nel tardo pomeriggio. Arriva bello pizzo ( su di giri ) e con il programma della serata già definito : cena con le ragazze che , grazie ai biglietti in filigrana di Fabio , sono riuscite niente meno che a “convincere” il cane di guardia a chiudere un occhio e permettere loro di uscire fino a tarda notte.
In taxi a prenderle e subito in un ristorante consigliatoci . E’ la prima volta che vedo cubane mangiare rimango allibito : avete presente i muratori quando , deposto secchio e cazzuola , si siedono a tavola ? Asì mismo….Dopo cena andiamo al luna park : io e la rubia ai carritos locos( l’autoscontro ) e i due piccioncini sempre alla spasmodica ricerca di un bugigattolo dove scambiarsi effussioni. In loro aiuto stavolta i bagni femminili dietro compenso alla kapò mangiacrauti che presidia l’ingresso. E’ felice per la serata la rubia , lo noto , e ne approfitto subito per stringerla e darle un bacio dal quale però si ritrae quasi subito. Ero speranzoso sul proseguio della serata ma grazie al suo ..hey tranquilo ! incasso il secondo due di picche . Non sono un grande incassatore di siffatti dinieghi e tiro un sospiro quando giunge l’ora di riportarle all’hotel. Fabio, sul taxi che ci riporta all’hotel , è al settimo cielo e mi racconta la sua di serata così diversa dalla mia. La mulatta ha fatto giochi pirotecnici che il ragazzo , non proprio di primo pelo ,ma non avvezzo a così selvagge battaglie , ha gradito eccome .
Io , invece , ritorno per la seconda serata di seguito con le pive nel sacco .e con nessuna voglia di perdere anche la serata successiva.
Fabio andrà solo a prendere la mulatta al sabato sera . Amis , amis ma cunt el cù divis…… ( trad. : amici , amici ma separati..)
Serata come da programma ma con il tarlo in mente della cubana che , il giorno successivo , Fabio aiuta ad alimentare : La mulatta ha spiegato a Fabio che la rubia è una cubana atipica con parentele nella nomenclatura politica cubana e che , a differenza delle altre , non sente né voglia né bisogno di trovare chi la traiga del pais. Da lì il suo modo di fare così sostenuto
Si ritorna in Italia , si ripiomba nella solita quotidianità e Fabio , al quale la mulatta proprio gli è rimasta in mente , prova a coinvolgermi per un fine settimana ad Ostenda dove le girls si erano nel frattempo spostate. Con tutta l’amicizia possibile non intendo questa volta coprire Fabio nelle sue scorribande.
Passa del tempo , le ragazze stanno ultimando la trasferta di lavoro ed arrivano in Svizzera .
Lugano è proprio vicina e Fabio che mi tiene al corrente della tourneé delle caraibiche mi implora nuovamente perché l’accompagni .
Mi circuisce dicendomi che la mulatta spergiura sul fatto che alla rubia io gli sia rimasto in mente ; ma sono svezzato, e non credo più alle favole da parecchio.
E’ giovedì pomeriggio e , al lavoro , la segretaria mi passa una telefonata preannunciandomi che chi parla è una straniera.
Hola como estas ? Stupore . E’ lei , la rubia . Fabio stramaledetto… per coinvolgermi e farmi cambiare idea ha dato il mio numero alle cubane .
Te olvidastes de mi ? Quiero verte !Mi riprendo dalla sorpresa e cerco di trovare le parole per spiegarle che ho forti dubbi su quanto lei afferma , ma cade la linea e rimango con la cornetta in mano .
Chiamo Fabio , lo insulto per aver lasciato il mio recapito alle cubane e lui ,
di getto : preparati , domani sera partiamo per Lugano ! Ho già prenotato l’hotel !
Sono indeciso sul da farsi , ma è anche vero che la rubia mi balla in mente e non solo per le sue lunghe e tornite gambe ….
Cedo , e non solo per le promesse che Fabio mi fa di imperitura riconoscenza.
Almeno stacco dal lavoro , mi dico , ma in realtà non riesco ancora a digerire lo smacco del due di picche ricevuto e covo intimamente il sentimento di rivincita .
La rivedo sul lungolago ed è ancora più bella di quanto me la ricordassi.
Mi abbraccia e con fare malizioso mi sussurra : te faltó esta chiquita ? Sarà stata colpa del lago , o forse sarà stato il vino della cena , fatto sta che si passa alla conoscenza più approfondita quella sera stessa .
Furono due notti ed un giorno da sballo prima dell’addio con magone al seguito.
Fabio , tornando la domenica in Italia , mi confessa che Varinya gli ha detto di avere un bimbo a Cuba e che , per accudirlo, dovrà terminare quanto prima questa carriera.
Relazione senza futuro la sua ma , almeno, questo renderà meno triste la conclusione. Io , dal mio canto , sono consapevole che non rivedrò mai più la rubia.
La rivincita l’ho avuta ancora meglio di quanto mai avrei potuto sperare.
Era o non era ciò che volevo ???
CONTINUA DOMANI....

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