Smascherata dalla Guardia di Finanza una centrale del riciclaggio. In corso una trentina di arresti e un centinaio di perquisizioni. Arrestato anche un giudice amministrativo del Tar del Lazio
Una lunga serie di indagini e pedinamenti hanno portato alla luce una vera e propria associazione che ripuliva danaro sporco. Questa l’inchiesta, diretta dalla procura di Palermo, per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e abusiva attività finanziaria, si è conclusa con 34 arresti e 85 perquisizioni.
L’ organizzazione criminale , nella quale per mesi si è infiltrato un finanziere, operava in tutta Italia e anche all’ estero. Era dedita a violazioni valutarie in titoli, valori e strumenti di pagamento, ed inoltre a illecite movimentazioni finanziarie e di capitali anche transnazionali, da cui i mediatori incassavano il 5 per cento su ogni operazione di riciclaggio andata a buon fine.
Tra gli arrestati, anche un giudice del Tar Lazio, Franco Angelo Maria De Bernardi che secondo gli investigatori, riceveva faccendieri e intermediari d’affari addirittura nel suo ufficio romano.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il principale mediatore del gruppo sarebbe l‘avvocato tributarista Gianni Lapis, già condannato per essere stato uno dei principali riciclatori del tesoro dell’ex sindaco di palermo Vito Ciancimino. Nel blitz sono finiti anche due sottufficiali dei carabinieri in servizio a Roma, che, oltre a ripulire soldi sporchi, commercializzavano l’oro in modo illegale.
Ai domiciliari è andato un funzionario della Regione Siciliana, Leonardo Di Giovanna, in servizio al settore Beni e servizi. L’accusa contestata, a vario titolo, è quella di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio.