Riciclare, trasformare, riadattare…sono concetti che molto spesso vengono applicati nella creazione di oggetti ma possono trovare manifestazione anche in ambito artistico: oggi vi presentiamo i lavori di Andrea Boriani, informatico, da sempre affascinato dalla possibilità di recuperare gli scarti elettronici delle aziende e delle pubbliche amministrazioni.
Unendo le sue passioni per l’arte e l’informatica l’artista ha sviluppato uno stile personalissimo, basato su tecniche miste che utilizzano marker, vernici spray, colori acrilici e gesso spray. I soggetti rappresentati sono nella maggioranza ritratti e spaziano dai mitici supereroi della Marvel ai cloni di Star Wars, sino ai mostri sacri del rock e alle Suicide Girls…personaggi geek per opere che richiamano il mondo dell’informatica.
La realizzazione di ogni opera si articola in varie fasi: dapprima vengono ricercati i materiali, successivamente “la tela” viene forgiata artigianalmente attraverso l’assemblaggio dei floppy e la preparazione di motherboard, hard disk e case, ed infine il dipinto, prima progettato al computer, viene realizzato sul supporto creato.
Per Andrea Boriani, i materiali di scarto raccontano un vissuto e per questo sono capaci di trasmettere emozioni, come lui stesso racconta: “per me una tela è uno spazio vergine, non ha una storia, non provoca emozioni, è uno spazio concettuale, non è uno spazio contestuale; a me piace lavorare sull’esistente per liberare delle forme, delle strutture e lavorare anche sulle storie già presenti su un supporto come uno scarto informatico, che si tratti di floppy disk o di cd, con etichette incollate o strappate, scritte relative a ciò che contenevano, residui di colla. C’è una sorta di racconto delle persone che li hanno usati e che hanno lasciato un segno e tutto questo in qualche modo provoca delle emozioni.”
Andrea Boriani è riuscito a coniugare la bellezza e ed il sentimento artistico ai valori etici ed ecologici associati al riciclo, dimostrando come la creatività e la fantasia, riescano sempre a produrre qualcosa di originale e meraviglioso. In un’epoca come quella attuale, in cui il problema dello smaltimento di componenti elettroniche si fa sempre più pressante, la sua arte è davvero capace di attivare nuovi circuiti.