La lettura si è rivelata molto piacevole, proprio come mi aveva detto una delle due. L’altra ne ha un’opinione anche superiore, ma io al momento dubito fortemente che diventerò una fan di Riordan. Il libro comincia con un ragazzino che si rivolge direttamente al lettore per dirgli di non leggere il libro, o di non credere a quel che leggerà, espediente narrativo per incuriosire il lettore e che avevo già incontrato in passato. Per fortuna qui si ferma alla prima pagina.
La storia presenta un bel po’ di elementi che ho già trovato in non so quanti romanzi, anche se i commenti che si possono leggere su internet si limitano a sottolineare alcune somiglianze con Harry Potter. Ok, anch’io quando ho visto all’opera Annabeth non ho potuto non pensare a Hermione Granger, anche perché pure i libri di J.K. Rowling sono romanzi per ragazzi e quindi l’associazione parte abbastanza in fretta. Però tutti quegli elementi che i due romanzi hanno in comune, e che non mi metto ad analizzare per non fare spoiler, hanno le loro radici nella mitologia e negli archetipi. Sono cose più antiche, non le hanno inventate loro, come non ha inventato Riordan l’idea di portare gli dei greci nel nostro mondo.
Riordan è un bravo scrittore. Il ladro di fulmini non è un romanzo folgorante, e non so se leggerò i seguiti, ma per dei ragazzini è un’ottima lettura. Ha un buon ritmo. È pieno di sorprese. Ha un tono ironico che rende tutto più divertente, tono che si può intuire anche solo dal titolo del primo capitolo: “Disintegro accidentalmente la prof di matematica”. La chiama prof, non professoressa, con un tono colloquiale che potrebbe anche denotare un rispetto scarsotto. Potreste dirmi che probabilmente non la rispetta molto se finisce con il disintegrarla, ma quell’accidentalmente la dice lunga sulla serietà di certi commenti e anche sul controllo che Percy Jackson ha della situazione in un bel po’ delle pagine del libro. Se siete curiosi di leggere il primo capitolo lo potete trovare qui: http://leggere.librimondadori.it/riordan-rick-percy-jackson-e-gli-dei-dell-olimpo-il-ladro-di-fulmini/.
Come detto io la mitologia greca la conosco abbastanza. Quanti dei lettori di questa saga possono dire altrettanto? Ora molti insegnanti assegnano i romanzi storici ai loro alunni nel tentativo di farli appassionare alla storia. È successo pure a me, con l’insegnante di prima superiore che a suo tempo mi ha assegnato Sinuhe l’egiziano di Mika Waltari, romanzo che in effetti ho apprezzato molto. E se leggo un romanzo che mi piace, e che so che è basato su qualcosa di reale, da parecchio tempo ormai ho la tendenza ad andarmi a guardare le fonti. Quanti dei lettori di Riordan prenderanno in mano un bel libro di mitologia greca? Io sospetto che saranno parecchi. Il professor Riordan ha ottenuto due ottimi risultati: far appassionare i ragazzi alla lettura e far incuriosire una parte di loro alla mitologia.
A questa serie fa seguito quella degli Eroi dell’Olimpo, incentrata sulla mitologia romana e composta da L’eroe perduto, Il figlio di Nettuno, Il marchio di Atena, La casa di Ade (che verrè pubblicato in Italia in autunno) e The Blood of Olympus.
Le Kane Chronicles sono basate sulla mitologia egiziana, i titoli sono La piramide rossa, Il trono di fuoco e L’ombra del serpente.
Lo scrittore al momento sta lavorando su una nuova saga che sarà basata sulla mitologia nordica.