Resort esclusivi e spiagge isolate: molta mondanità ma anche sport e attività per tutti i palati
Salve inguaribili viaggiatori, oggi continuo a farvi sognare con il mare d'inverno e vi ricordo che l'immagine di queste tre isole è quella classica, da cartolina. Quella che rimane impressa nello sguardo, come un tatuaggio. Ma lo spirito autentico del Caribe va anche oltre ed è fatto di piccole cose da scoprire, lontano dalle rotte turistiche.
Una meta perfetta per ogni genere di attività sportiva e di avventura, ma che sa offrire pure angoli defilati e tranquilli, come i nuovi ecolodge nel folto della foresta pluviale di El Yunque, un luogo amato dai Tainos, la prima popolazione amerindia dei Caraibi, che credeva che il dio della felicità vivesse qui. E poi ci sono i bungalow sul mare nelle isolette di Vieques e Culebra, raggiungibili in traghetto e dove lo stile di vacanza è semplice, scandito da relax al j sole e immersioni in acque ricche di pesci tropicali.
Natura e cultura anche nella Repubblica Dominicana dove sono stati promossi nuovi tipi di turismo, come quello responsabile, lungo la Ruta del cafè, nel territorio montuoso fra le province di Salcedo e Bonao; si visitano le piantagioni e s'incontrano le popolazioni locali, anche con un coinvolgimento diretto nelle attività di sviluppo. Oppure il turismo archeologico, con il nuovo percorso della Ruta de Padre Nuestro e la visita di grotte con sorgenti d’acqua dolce in cui sono conservate rappresentazioni rupestri risalenti al periodo precolombiano.
L'isola si è aperta anche agli itinerari naturalistici, come quelli a cavallo nel parco nazionale Jaragua, ed ai soggiorni sportivi sulla costa nord che, grazie alle correnti leggere che riportano verso la spiaggia e ai venti progressivi, è diventata la nuova mecca per chi ama gli sport ecologici, come surf, windsurf e kitesurf.
Il cuore storico dell'isola batte a Santo Domingo, dichiarata nel1990 dall'Unesco Patrimonio dell'umanità, in virtù dei monumenti e palazzi storici del XV e XVI secolo che testimoniano la sua ricca storia coloniale.
Il passato si sposa con il presente al Museo d'Arte contemporanea, dove sono esposte le opere di artisti locali, mentre al Museo folklorico Morel di Santiago de Los Caballeros sono custodite le maschere dei carnevali più famosi dei Caraibi.
Carnevale che ogni anno è protagonista pure sulle Isole Vergini americane, dov'è festeggiato in momenti diversi: a St. Croix in dicembre, a St. John il 4 luglio e a St. Thomas in aprile. Sfilate in maschera, musica dal vivo, stand gastronomici e la presenza del mocko jumbie, il simbolo del carnevale, uno spirito danzante che cammina sui trampoli con il costume coperto da specchietti per attirare la luce e tenere lontano i demoni.
La più tranquilla delle Isole Vergini americane è comunque Water Island che si raggiunge con una breve traversata di taxi d'acqua da St. Thomas; per un tocco di mondanità ci sono resort esclusivi come Caneel Bay, a St. John, voluto a metà del secolo scorso da Laurance Rockefeller che s'innamorò del posto e acquistò quasi tutta l'isola, all'epoca coperta per l'85% dalla foresta pluviale.
Oggi si rifugiano qui Angelina Jolie e Brad Pitt, ma l'arcipelago è da sempre abituato a personaggi famosi, a partire dai suoi stessi figli, come Camille Pissarro, padre dell'impressionismo francese, nato nel 1830 a St. Thomas, che trovava ispirazione tra cielo e mare, in cima al Bluebeard's Castle, la torre del pirata Barbanera, dove oggi si trova un resort con vista mozzafiaro,
Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it