di James Patterson
I casi di Alex Cross
“Il collezionista” →
Voto: 5 e 1/2/10
Io cerco quasi sempre di agire in modo ponderato e ragionevole. È uno dei miei peggiori difetti.
Alex
Il mio primo Patterson, e… mi spiace dirlo, ma è stato un po’ una delusione!
Alex Cross è un detective della omicidi di Washington, con un passato da psicologo. Quando vengono rapiti due bambini, figli di due importanti e ricche famiglie, tutte le forze di polizia vengono convogliate sul caso, e Cross è costretto ad abbandonare le indagini sugli efferati omicidi avvenuti nel quartiere nero della città.
Questo è il primo libro dei moltissimi scritti da Patterson con protagonista il personaggio di Alex Cross, il poliziotto psicologo. Parte del romanzo è raccontata in prima persona proprio da Cross, mentre altri brani sono raccontati da un punto di vista esterno, o in terza persona ma dal punto di vista di qualche personaggio, a volte lo stesso assassino. Per questo motivo già fin da subito sappiamo chi è il colpevole, e questa cosa mi ha un po’ seccato: ok, è un thriller e non un giallo, ma almeno un po’ di suspense sul colpevole la vogliamo lasciare?! No.
Questa è, penso, la cosa che più di tutti mi ha fatto dare un voto basso a questo romanzo: questo thriller manca di suspense, di emozione, di mistero. Ok, non è del tutto vero: il misero c’è, nell’ultima parte (quando scopriamo che la bambina, Maggie Rose, è stata portata via dal luogo dove il rapitore l’aveva nascosta, quindi c’è un secondo rapitore), ma è comunque piuttosto prevedibile dopo che noi lettori abbiamo potuto vedere, come dicevo prima, i punti di vista di molti personaggi. Questa parte finale mi è comunque piaciuta di più, ma se devo dire se sono rimasta soddisfatta dalla trama e dall’intreccio… bè, no, decisamente no.
I personaggi allora? No, manco per niente! ‘Sto protagonista non m’ha preso neanche un po’. E’ una brava persona, un bravo poliziotto, un uomo intelligente e con tantissime altre qualità, ma non sono poprio riuscita ad entrare in sintonia con lui. In buona parte forse la colpa è della sua relazione con Jezzie Flannigan: l’ho trovata noiosa e non posso negare di aver sperato che lei fosse implicata nel rapimento, ma forse sperare è esagerato, visto che, come ho detto, ad un certo punto il suo coinvolgimento diventa palese!
Insomma, non so se questo è lo stile tipico di Patterson, ma spero proprio di no, perché questi spiragli di anticipazioni non fanno altro che rovinare la sorpresa in un romanzo già piuttosto privo di pathos. Il mio commento generale è senz’altro negativo. Se fossi sicura che i suoi romanzi sono tutti così, direi di aver chiuso definitivamente con Patterson! Ne avevo sentito tessere le lodi come grande scrittore proprio di thriller, invece io sono rimasta molto delusa da questa lettura! Però voglio provare a dargli una seconda possibilità, provando a continuare con Alex Cross e/o con qualcuno degli altri cicli (mi incuriosisce soprattutto la saga fantasy di Maximun Ride).
Copertina e Titolo
La copertina è bellina, con il ragnetto che richiama il titolo originale (quindi immagino la copertina sia simile, se non uguale, a quella americana). Il titolo invece è diverso rispetto all’originale, che credo significhi tipo “alla fine arriva un ragno”. Ammetto di non aver capito bene cosa c’entri il ragno (sì, ad un certo punto viene nominato, come metafora ovviamente, ma neanche mi ricordo in che contesto e da chi!), mentre il titolo italiano è sicuramente più comprensibile, ma non particolarmente attienente, secondo me, col romanzo in toto.Dammi 3 parole
Patterson, che delusione!Scheda del libro
Titolo: Ricorda Maggie Rose
Saga/Serie: I casi di Alex Cross (1)
Titolo originale: Along came a spider
Autore: James Patterson (sito ufficiale)
Nazionalità: statunitense
Anno prima pubblicazione: 1993
Ambientazione: Washington, D.C. (USA), anni ’90 del XX secolo
Personaggi: Cross Alex, Jezzie Flannigan, Gary Soneji
Casa Editrice: Longanesi
Traduzione: F. Ferrario e M.. Piccioli
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 10 ottobre 2012
fine lettura: 28 ottobre 2012
Un po’ di frasi
La fattoria di Charles Lindbergh era illuminata da vivaci luci arancione.Sembrava un castello in fiamme, specialmente in quella cupa regione del New Jersey coperta d’abeti. Lembi di nebbiolina sfioravano il ragazzo mentre si avvicinava sempre più al suo primo momento di vera gloria, il suo primo delitto.[incipit]Sbirciai all’esterno verso la veranda. Avrei parlato coi giornalisti.Non mi curai di mettermi le scarpe, né la camicia. Mi vennero in mente le immortali parole di Tarzan: Aaeeyaayaayaa!Alex Crossexplicit Leggi
Una volta a casa, suonai Rapsodia in blu sulla veranda. Suonai Let’s Give Them Something to Talk About di Bonnie Raitt. Damon e Janelle uscirono ad ascoltare il loro pianista preferito. Dopo Ray Charles, naturalmente. Si sedettero sullo sgabello vicino a me. Per molto tempo ci bastò restare così, ad ascoltare la musica, stretti l’uno all’altro. Più tardi, andai a St. Anthony per il pranzo eccetera eccetera. L’uomo del burro è vivo.
Argomenti
3 stelline, Alex Cross, ambientati negli Stati Uniti, ambientati nel 20° secolo, autori del 20° secolo, autori statunitensi, explicit, frasi dai libri, giallo, incipit, La sfida infinita o quasi...quinta edizione 2012, OBIETTIVO 2012, Sfida degli U.S.A., sfida del protagonista 2, Sfida Ridammi 3 Parole, thriller, voto 5 e 1/2