"Le lacrime sono importanti, Costanza. Non vanno sprecate" mi ha detto madre un giorno.
Allora io le tengo sempre per i momenti importanti.
Le tengo per quando muore qualcuno. Le tengo per quando qualcuno vicino a me è veramente felice e io sono felice con loro. Le tengo nascoste quando non mi va bene qualcosa. Non le faccio mai vedere quando qualcuno è vicino a me.
Non le ho mai fatte vedere a chi non doveva vedere lacrime in quell'istante. Ho sempre fatto i sorrisi, e le trattenevo così tanto che ti viene male alla gola e la bocca ti si storge e tu fai finta di niente. E quando ti chiedono "Stai bene" tu chiedi solo se c'è un bagno e butti tutto giù quando ti sei chiuso la porta dietro le spalle.
Le lacrime le tengo per i momenti che segnano un cambiamento. Le tengo per quando prendo decisioni che cambieranno la mia vita, e allora sotto la doccia magari mi scappa un singhiozzo perché ho un po' paura, ma non bisogna dirlo tanto forte. E poi mi lavo la faccia e non mi ricordo il perché stavo piangendo.
Le tengo per quando piango me stessa. Per quello che non imparerò mai. Per quello che dovrei aver imparato, e che invece mi pare di sbagliare sempre. Per ricordarmi quanto sono arrabbiata con me stessa e gli errori che faccio ogni volta.
Le tengo perché, a volte, devo ricordarmi che provo qualcosa anche io e devo ricordarmi il perché ho fatto e rifatto le stesse cose, anche quando sapevo che non dovevo farle.
Le tengo per chiudere i capitoli della vita. E quelle cose che mi bagnano le guance in realtà lavano via tutto, i ricordi, le storie, le chiamate, i baci, il niente.
E poi le asciugo, butto via i fazzoletti e mi accorgo che ho finito di scrivere un capitolo della mia vita.
E allora respiro, e giro le pagine della vita soffiando sotto agli angolini.
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