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Ricordando Antonio Tabucchi: dalla Lisbona di Salazar ai giorni del Grauso berlusconiano….

Creato il 25 marzo 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

di Natalino Piras. Tra Antonio Tabucchi, morto oggi a Lisbona a 68 anni, e chi scrive, non c‘è mai stato incontro.Ricordando Antonio Tabucchi: dalla Lisbona di Salazar ai giorni del Grauso berlusconiano…. Sempre rinvii. Una volta, meno di vent’anni fa, a Orani dovevo fare un’intervista immaginaria a Tabucchi su Sostiene Pereira. Non si fece e non ricordo la causa. Ci fu un rinvio prolungato, “a sempre”. Né mai uscì sull’,”Unione Sarda”, giornale per il quale allora scrivevo, una mia recensione al romanzo. Era successo che in quel 1994 l’allora editore Grauso fosse passato armi e bagagli a Berlusconi trionfatore in quella per tanti infausta tornata elettorale. Sostiene Pereira, i suoi lettori lo sanno, tutto sostiene tranne che il berlusconismo. Mi piacerebbe che un qualche editore pubblicasse la traduzione integrale del romanzo che in limba sarda nugoresa ne ha fatto una mia amica. Rende appieno il clima del fascismo strisciante nella Lisbona di Salazar, una Lisbona che il pisano Tabucchi di forte identità portoghese, la nazionalità della moglie, conosceva appieno. La Lisbona e per riflesso il Portogallo intero di Pessoa reale e di un immaginario Pereira, il vecchio giornalista che si converte alla causa di Resistenza di Monteiro Rossi, che più reale non si può. Consideravo Sostiene Pereira uno dei migliori libri letti. Lo considero ancora tale: per la capacità di suscitare continua indignazione quale proviene dal pathos del formarsi di un’amicizia tra Pereira, Monteiro Rossi e la sua ragazza Marta dentro il buio in cui Lisbona e l’Europa intera precipitano: a fascismo trionfante, a guerra civile spagnola alle porte, a nazismo che come lue innerva il quotidiano di natalino2tutti. E poi i dialoghi tra Pereira e l’immagine della moglie morta che sono una lezione continua di pietas: come senso del profondo e come capacità di scrittura. Lo scrissi questo a Tabucchi una volta che gli mandai recensione, sempre sull’ “Unione Sarda” dopo quel torbido 1994, a un suo libretto sulla letteratura. E gli dissi pure che mi faceva piacere condividere con lui la passione per la pittura di Bosch – Tabucchi resta uno dei più grandi conoscitori delle Tentazioni di San’Antonio – e per i romanzi di Bernanos. Mi rispose con un biglietto di congratulazioni e io osai allora chiedergli la prefazione a un mio libro di poesie che era in idea e uscì in realtà molti anni dopo. Tabucchi mi ripose che lui apparteneva a un altro sistema letterario e io questo non ho mai accettato nonostante rimanga intatta le mia alta considerazione per Sostiene Pereira, il fatto che come molti anch’io mi riconosco nelle ubbie del vecchio giornalista ma pure nella sua decisione finale di stare con la gente di Monteiro Rossi, di raccogliere in qualche modo l’eredità del ragazzo ammazzato dagli sgherri fascisti. Requiem per Antonio Tabucchi. Che riposi in pace quale spetta al sonno dei giusti: coloro che ebbero la giustezza e la dirittura morale del fare letterario come metodo e come fine. Il loro non è sonno ma eredità d’affetti e d’impegno. Si impara dai maestri non dagli inquisitori e dai benpensanti, sostiene Pereira.

Featured image, Antonio Tabucchi, autore Rebeca Yanke, Madrid, España, fonte Wikipedia.


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