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Ricordando Vincenzo

Creato il 18 aprile 2011 da Nonzittitelarte

Avevo conosciuto personalmente Vincenzo La Scola: l’artista grandissimo e l’uomo generoso che tutti conosciamo. Il disinteresse da parte degli organi d’informazione rispetto a una simile perdita mi ferisce e genera in me rabbia e disperazione…mi fa riflettere. Rifletto su tale noncuranza, tale “non memoria”, espressione di “non memoria” di un patrimonio culturale orfano…sale dimenticate……cataste di musica in rovina….luoghi fastosi in muffa… Alle due del mattino mi ritrovo a riflettere sul mio lavoro, sulle mie scelte …. sull’effettiva efficacia delle attuali modalità di lotta che fin’ora abbiamo scelto per difendere la nostra/e categoria/e. Mi spiego meglio: siamo in un paese che del cantante lirico e delle sue gioie o drammi non gliene può’ fregare di meno. Purtroppo. Ho seguito e condiviso con sincera partecipazione tutte le iniziative di questo gruppo, firmato la petizione per la lettera a Napolitano. Ultimamente ho preso parte ad un flashmob a Roma con lo spirito di chi non fonda le proprie azioni di lotta sulla categoria (io lavoro in un coro). Difatti, se così dovessi fare , dovrei restarmene a casa forte della mia futura probabilissima “eccellenza” ceciliana (vadano al diavolo gli altri, noi siam salvi!!!). Non è così: nessuno di noi è salvo e nessuno di noi conseguirà alcuna “eccellenza” se ci si limiterà a fare una lotta solo per il proprio posto di lavoro, o solo per la propria categoria o sottocategoria (!!) .Il mondo che abitiamo sa benissimo chi è Bocelli, ma chiedete a dieci passanti per strada chi era Vincenzo La Scola o anche solo chiedete loro il nome di un cantante lirico famoso qualsiasi … e ascoltate la risposta. Temo purtroppo che, da sola, un’apparizione a Zelig (anche due o tre o quattro) non possa cambiare molto questa situazione nella sostanza. Non si prendano le mie considerazioni come una critica al lavoro fatto dai cantori: un lavoro eccezionale e necessario soprattutto, com’è giusto, ai “cantori professionisti”, alla categoria del cantante solista. Dico soltanto che oggi il semplice ragionamento dell’ ” ognuno ci metta del suo e ognuno pensi a sè” non funziona più’. Credo sia assolutamente necessario spendere le proprie energie anche e soprattutto per la costituzione di un MOVIMENTO DI RINASCITA CULTURALE che riunisca tutti i comparti della cultura : dai MUSICISTI (non solo cantanti e men che meno soltanto quelli solisti) agli Attori, ai Ballerini, a tutti gli altri operatori culturali . Un movimento di questa portata sarebbe enormemente più’ in grado di operare una lotta nell’attuale tessuto sociale, e avanzare proposte nelle sedi competenti a recepirle, di quanto possa la sola categoria dei cantanti lirici. Coristi o solisti che siano…

Carlo Putelli

Ricordando Vincenzo
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