Non poteva durare tutta la vita! Ho messo fine alla ricerca di foto e diari di vecchi viaggi di lavoro e non, persi in un trasloco. Una ricerca durata anni, perché non volevo rassegnarmi all’idea di non avere più immagini e parole di un periodo emozionante della mia vita. Quando i ricordi saranno stinti ed anche il bianco e nero della memoria diventerà tutto grigio non resterà più testimonianza del mio passaggio in quei luoghi.
E se non dovessi più incontrare i compagni di quei viaggi, con i quali, anche a distanza di tanti anni, finiamo sempre col ricordare quelle esperienze? E se non ricordassi più niente…?
Se non ricordassi più la Giamaica? Se non ricordassi più le Dunn’s River Falls di Ocho Rios, al seguito di una modella brasiliana, della quale, sono sicuro, non mi dimenticherò mai. Se non ricordassi più le incredibili s
piagge di Turks and Caicos? Dove si è consumato il mio più grande delitto nei confronti della natura, per il quale, dopo tanti anni, provo ancora rimorso ogni volta che il mio sguardo vi si posa sopra, mitigato solo in parte dal ricordo di un inaspettato bagno in compagnia di razze giganti. Se non ricordassi più di Santiago de Compostela? La cattedrale, la gente intorno. Lo stupore di ragazzo che affronta il primo viaggio all’estero da solo, arrivato dalla costa atlantica della Spagna dopo essersi fermato a Oporto, senza sapere bene dove è finito. E dopo, il rammarico per esserci arrivato in auto e la promessa di tornare. Se non ricordassi più Key West? L’arrivo con l’attrezzatura da lavoro in warning a causa di continui sbalzi di temperatura ed il continuo entrare ed uscire dai bagni dei locali per rimediare con gli asciugamani ad aria. Se non ricordassi più l’emozione provata a trovarmi così vicino a Cuba, fissazione mai soddisfatta di quei tempi?Ne scrivo qui perché ne resti traccia, e se i miei timori dovessero prendere il sopravvento sulla fantasia e diventare reali, qualcuno potrà leggerli per me.