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Ricordi ed emozioni legati alla Giornata della Memoria

Creato il 26 gennaio 2011 da Sandra

Un anno fa, a blog ancora giovanissimo, scrissi due piccole pagine.   
LA MEMORIAUna è il ricordo di un'esperienza scolastica: la  lettura ad alta voce  di  un libro ai miei ragazzini di quinta elementare.
LA MEMORIAL'altra parla della  parteciazione, in quei giorni, ad uno spettacolo teatrale a scuola: emozioni profonde vissute con genitori, alunni e colleghi.
Penso che siano stati letti da pochi... 
Per la Giornata della Memoria di quest'anno, ho ripescato tra i miei file (ringrazio l'amico Massimo che me lo ha ricordato) un messaggio che alcuni anni fa il mio Direttore Didattico inviò per l'occasione alle famiglie ed agli operatori scolastici tutti.Si tratta di un testo abbastanza noto, già allora qualcuno di noi lo conosceva; ma avere avuto la sensibilità di porsi come Educatore tra Educatori, diffondendolo in quell'occasione, lascia perfettamente intendere il clima positivo e costruttivo che ho avuto la fortuna di vivere nel mio passato di insegnante, anche grazie a questo Dirigente. Ecco il testo: 
"Il preside di un liceo americano sopravvissuto alla Shoah scriveva ogni anno ai suoi insegnanti Caro professore,sono un sopravvissuto di un campo di concentramento.I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere:camere a gas costruite da ingegneri istruiti;bambini uccisi con veleni da medici ben formati;lattanti uccisi da infermiere provette;donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università.Diffido, quindi, dell’educazione.La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani.I vostri sforzi non devono mai produrre mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani.La nostra scuola deve essere un luogo in cui nelle diversità e nelle differenze si condivide l’unico obiettivo che è la crescita della persona.Solo così si capisce che cosa significa una scuola capace di consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato, di accompagnare il bambino ed il ragazzo nella scoperta del senso, e di promuovere la capacità di innovare e di costruire il futuro che ogni singola persona ha.Io mi ostino a non accettare una scuola che persegue soltanto l’utilità del momento storico e dell’attimo fuggente, rinunciando ad aiutare lo studente ad essere ciò che è e a costruire nei diversi contesti". Davide Chiappelli, Direttore Didattico del 9° Circolo di Modena- 27 Gennaio 2007.
NOTEVOLE, VERO?Questo per dire che importanza abbia l'educazione nei confronti delle diversità e delle differenze. Non solo , dunque, ricordo e condanna di immani orrori del passato ma un vivere quotidiano che non discrimini. E mi riferisco a ebrei, sì, ma anche a Rom, immigrati di ogni etnia, portatori di handicap (o diversamente abili, come si dice ora)e "pseudo-diversi"di ogni tipo.
Per chi avesse tempo e voglia, segnalo anche Il cartone animato vincitore del concorso nazionale “I Giovani ricordano la Shoah” realizzato dagli alunni delle classi IV A/B del III circolo didattico “G. Mazzini” di Bari, che il 27 gennaio, Giorno della Memoria, saranno premiati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. "...Il racconto, Franco S., narra la storia di un giovane di Ferrara di 16 anni, deportato a Fossoli e poi a Buchenwald. Dopo il lavoro di ricerca storica, i bambini hanno creato un diario, disegnato tutte le scene e inserito nell’album foto, immagini e documenti..."
Se avrete la pazienza di sopportare i pochi attimi pubblicitari inseriti all'inizio,vi commuoverete.
Inoltre , per chi abita a Modena o nelle vicinanze, segnalo:"La nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa"LA MEMORIA***Giornata della memoria27 gennaio 2011Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, ore 21Se questo è un uomo di Primo Levi
letto in dieci lingue.
In ebraico, sloveno,ungherese, arabo, francese, Inglese, italiano, polacco, russo, tedesco. “Questa volta, ancora una volta, torniamo al libro che non dimentichiamo.
Torniamo al libro che ha avuto la fortuna di trovare tanti lettori: chi l’ha scritto voleva, prima di tutto, essere ascoltato. Torniamo al libro che è andato in giro per il mondo, che ha sciolto la sua lingua in altre lingue per dar luogo alla possibilità di nuovi incontri”
Per informazioni vedere QUILA MEMORIA


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