Questo post è un po’ un viaggio nei ricordi, un ritorno all’infanzia. Se non amate i post nostalgici, sdolcinati e appiccicosi, fermatevi qua e ci vediamo la prossima volta.
Altrimenti, venite pure avanti…
Non so come qualche giorno fa, in un baretto dove stavo sorseggiando uno degli innumerevoli cappuccini che mi ingurgito ogni giorno, ho sentito un profumo che non mi era nuovo… ma, accidenti, non ricordavo cosa fosse!
Pensa, pensa, pensa (un po’ come Winnie te Pooh!) alla fine qualcosa nella memoria si è smosso…
Ricordate la carrucola del pozzo di Montale? O la famosa (e, lasciatemelo dire, noiosissima!) madeleine di Proust? Ecco la sensazione è stata proprio quella! Un ricordo che faceva fatica a riaffiorare…
Prima lentamente, piano piano, come se uscisse dalla nebbia che lo aveva avvolto per anni… ma poi all’improvviso ecco che un’immagine vivida si è presentata alla mia memoria!
Dovete sapere che quando ero piccola avevo un nonno speciale, che mi manca ancora tantissimo.
Il nonno Giorgio era BUONISSIMO, aveva un sacco di pazienza con noi nipotini e ci viziava pure un po’ (un po’ tanto, secondo mio papà!).
Questo nonno speciale, era legatissimo alla sua città natale, Torino, da cui si era allontanato per stare vicino alla figlia che si era innamorata in quel di Vercelli.
Ogni anno, durante il Carnevale, se ne tornava nella sua città e si faceva un giro tra le giostre e i baracconi che nei giorni di festa arrivavano nel capoluogo piemontese: gli piaceva stare in mezzo alle gente, vedere i bambini contenti e mascherati.
Quando tornava da quella gita torinese, per noi bimbi era una festa, perché il nonno ci portava queste:
Mitica caramella Gianduja!
Le mitiche Caramelle Gianduja!
Con la confezione, l’odore, il gusto inconfondibili! Ed è proprio questo profumo che ho sentito nel baretto l’altro giorno. Si vede che c’era in giro qualche bimbo fortunato che se ne stava divorando una.
Insomma, mi è presa una voglia incredibile di assaggiarne ancora!
Grazie alla rete delle reti, ho subito trovato un negoziante disposto a inviarmene un po’ e oggi è finalmente arrivato il mitico pacco (ne ho ordinate un po’ vedete. Ma le cose o si fan bene o non si fanno!).
W il Carnevale!
Peccato che io sono in montagna (causa CAcanze di Carnevale!) e il pacco è arrivato a Milano!
Ma il dolce maritino farà da corriere e me le porterà nel week end.
Speriamo che siano ancora come quelle di una volta.
Ho già saputo che i gusti sono raddoppiati: ai miei tempi (oramai 35 anni fa direi, se non di più!) c’erano solo al gusto arancia o fragola (erano enormi caramellone tonde e piatte arancioni o rosse). Oggi invece ci sono anche gusto pera (verdi) e limone (gialle).
Ma la confezione sembra ancora la stessa: esagonale, con la carta bianca, la faccia del Gianduja al centro e le altre mascherine intorno…
Non vedo l’ora di farle assaggiare ai miei cuccioli per vedere se anche a loro piaceranno.
Così, con le caramlle Gianduja, ho avuto modo di ripensare anche al mitico nonno, che evidentemente era un tipo goloso. Infatti teneva anche un cassetto della scrivania pieno pieno di pacchetti di caramelle Charms, ve le ricordate? Quelle quadrate in tanti gusti diversi… Non avevo mai visto tanti pacchetti di caramelle tutte insieme in vita mia! Quel cassetto era un vero tesoro e la gioia di noi bambini di casa.
Caramelle Charms!
Insomma, non appena avrò finito di mangiarmi le caramelle Gianduja, andrò alla ricerca delle mitiche caramelle Charms. Perché anche queste in giro non si trovano mica più tanto facilmente!
E anche perché è bello nella vita avere uno scopo e una meta da raggiungere, anche se si tratta solo di riassaggiare qualche caramella!