Ricordi la pioggia incessante di Giugno? "A Snake of June" di Shinya Tsukamoto

Creato il 02 aprile 2013 da Samuelesestieri


Ricordi la pioggia incessante di giugno,
immersa in quel bianco e nero virato in blu,
opprimente eppure tenero e spregiudicato?
Ricordi quella storia d'amore
che appassisce e rinasce
attraverso il sesso, la malattia e il dolore?
E ricordi quella spietata, imperturbabile macchina della verità,
che pure guarda e piange,
e non può fare a meno di ribadire
che guardare è conoscere e soffrire
ma è anche amare?
Ama l'occhio
l'obiettivo
la focale
la macchina
il corpo
la pelle
e ama la città.
Come serpenti di giugno
viviamo e liberiamo


Abbiamo perso consapevolezza del corpo e della carne, abbiamo esteso la nostra pelle per intere metropoli, ma continuiamo ad avere paura.
Tsukamoto è il padre di un cinema che riprende coscienza del proprio corpo e porta avanti un discorso meravigliosamente teorico sulla malattia, sul cancro come morbo ipertrofico di un'intera società.
E in "A Snake of June" c'è spazio perfino per una luce, per un nuovo romanticismo (una nuova verità) all'insegna della mutilazione e del dolore.


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