Trattino gli altri del governo
del mondo e delle sue monarchie,
io voglio le mie giornate allietate
da freschi burrini e tenere pagnotte,
e nelle mattine d’inverno
succo d’arance ed acquavite,
faccia pure la gente le sue risate.
Quando copre le montagne
di bianca neve il mese di gennaio,
che il mio braciere sia pieno
di bacche e di castagne,
e ci sia chi mi racconti
le dolci storielle del re che si arrabbiò
rida la gente, me ne infischierò.
Cerchi pure in tempo utile
il mercante nuovi giorni,
io conchiglie e lumache
nella sabbia fina fina,
ascoltando Filomena
sopra il pioppo della fonte,
rida pure tutta la gente.
Poiché Amore è così crudele
che a Piramo e alla sua amata
dona il talamo di una spada,
per tenerli l’un l’altra vicino,
sia la mia Tisbe un pasticcino
e la spada sia il mio dente,
e poi rida pure tutta la gente.