I pub sono fantastici, la birra buonissima. Un po' meno il sidro di mele e anche questo fish&chips non mi fa proprio impazzire. Domenica un sole mai visto, mi sdraio sull'erba di Hyde Park con l'Uomo accanto e la pancia piena di una cipollosissima fajitas di pollo presa nel brulicante mercato di Brick Lane dove inaspettatamente mi sono trovata faccia a faccia con mio cugino. Una Carrambata a regola d'arte. Mi sento a casa. Mi dimentico improvvisamente da dove vengo, come se fossi nata e cresciuta lì. Io e l'Uomo siamo d'accordo, molliamo tutto e veniamo a vivere qui. Poi mi ricordo che non spiaccico una parola d'inglese, ma vinco l'imbarazzo e mi lascio scappare due parole cadenzate con un improponibile accento da mondina della bassa padana. Ritorno alla realtà. Senza nemmeno rendermene conto sono già sull'aereo che mi riporta a casa. All'arrivo nei bagni della Malpensa ho un quadro illuminante che riassume un po' tutta la nostra situazione italiana: su cinque cessi ne funzionano due, la carta igienica non esiste e il sapone nessuno sa cosa sia. Ripenso a quelli pubblici di Hyde Park ma soprattutto ripenso a quello che dicevano quella coppia di Roma seduta accanto a noi al pub: "solo una parola per Londra: civiltà". Avevano ragione.
Da noi c'è un clima di merda, un temporale dietro l'altro. Rinchiusi in casa almeno ci riposiamo un po'. Giovedì ci siamo goduti gli Ska-p in concerto, ma poco dopo mi è risalita la bile quando ci siamo accorti che avevano spaccato il finestrino dell'auto per rubarci due pezzentissimi giubbini che forse facevano 50 Euro in due. Non si è rotto solo il finestrino, si è rotto qualcosa anche dentro di me e mi sono sentita come Albano quando cantava "Nostalgia Canaglia".
Alla fine non mollerò tutto per andare a vivere a Londra perché in tutta onestà ci vogliono le palle per emigrare. Magari intanto mi iscrivo ad un corso d'inglese, poi chissà...chi vivrà vedrà!
Ah, dimenticavo, un felice rientro anche a voi..