Richieste che seguono lo schema di finanziamento presentato lo scorso aprile per favorire lo sviluppo del programma Clean Development Mechanism (CDM), e che ha visto chiudersi la prima tranche con cifre molto incoraggianti.
Nei primi giorni di questa settimana, infatti, l’Onu ha affermato di aver ricevuto 22 domande per iniziative che coinvolgono soprattutto la sostituzione delle stufe da cucina e la produzione di biogas.
Oltre a questi progetti di scala piuttosto ridotta, ne sono stati evidenziati altri 11 di ben altra portata che riguardano l’evoluzione tecnologica di settori strategicamente decisivi come quello dei trasporti, del metano e della produzione di energia elettrica attraverso le rinnovabili. Progetti che interessano soprattutto Africa, America Centrale e Meridionale e Asia.
“La maggior parte delle applicazioni di prestito sono state assegnate ai paesi meno sviluppati“ ha dichiarato John Christensen, capo del United Nations Environment Programme (UNEP) Risoe Centre, che segue il sistema insieme con la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e all’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ai Progetti (UNOPS).
[foto da impactglobalemissionsolutions.com]