Sono stata lontana per un po’. Non fisicamente, nel senso che non sono andata in America a farmi un giro.
Solo che è stato un periodo particolarmente intenso, l’avvio della nuova attività e la normale gestione familiare non mi hanno lasciato attimi di tregua.
Nel frattempo i figli crescono, Number1 è in pieno periodo di esami di terza media, mamma mia, quasi non mi sembra vero che sia già così grande…
Però l’argomento adozione ogni tanto rispunta in famiglia, così, dal nulla, nei momenti più impensati.
Qualche sera fa, mentre io stavo stirando, Number3 ha aperto la libreria e ha tirato fuori l’album delle foto della Colombia.
Si è messo a sfogliarle e subito è arrivato, come un falco, anche Number2.
Ed è cominciato così un altro racconto dell’ adozione, guarda mamma come ero piccolo, qui cosa facevo, come parlavo, cosa dicevo, dove eravamo…
Poi, non contenti delle foto, hanno voluto ripescare anche il quadernetto degli appunti che avevano tenuto le due madri affidatarie colombiane, il mitico quadernetto giallo che ogni tanto fa capolino in casa nostra.
E’ tutto scritto, naturalmente, in spagnolo. E hanno voluto che gli leggessi e traducessi tutto quello che c’era scritto.
Si sono stupiti di trovare scritte certe cose molto lontane dalla realtà attuale, tipo che il piatto preferito di Number2 era l’insalata o che Number3 si svegliava tutte le mattine alle sei per andare a chiamare il suo fratellino, dormiglione com’è ora!
Mentre altre annotazioni sono sembrate loro più realistiche, come il calcio sport preferito di Number2 o la tv come passatempo preferito di Number3.
Tutte le informazioni lette sono comunque andate a costruire un altro piccolo tassello nel mosaico della loro vita…
E valgono sicuramente di più di qualche camicia rimasta lì da stirare…
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è stato vedere la reazione di Number2 nel leggere le notizie sulla sua vita prima di entrare nella nostra famiglia: a un certo punto si è lasciato andare mettendosi a singhiozzare e abbracciandomi forte forte…
L’ho abbracciato e accarezzato e dopo un attimo si è tranquillizzato…
Che ferite si portano dentro!