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Rientro da una vacanza all’insegna dell’amore, il gioco, la natura, la cucina e il ritrovo

Da Mercedescoach

Questa notte le mie bimbe hanno scelto Robin Hood, e quindi sono partita:

-“Molto tempo fa, il buon re Ricardo era partito per una crociata e il suo sleale e avido fratello, il principe Giovanni, ne aveva usurpato il trono..

-Ecco ecco ecco!: Usurpato (risate di Valentina), usurpato è proprio bella..

-“Robin Hood era l’unica speranza del popolo”

-(Risate ancora di Valentina) Ecco un’altra! Hahaha popolo è proprio divertente

E in questo modo siamo andati avanti fino alla fine.  Lei, come tutti i bimbi penso (e alcuni adulti se ce la fanno) gioca con le parole. Si diverte con il suono, con la mimica che fa’ il viso quando le pronuncia, e ride di gusto, capace di contagiare tutti noi.

Così, dopo questa lezione di leggerezza che mi ha dato mia figlia (lo fa’ spesso) ho deciso, dopo un fermo scrittura di un mese,  di darmi in pasto alla voracità della pagina in bianco.  Ecco, direbbe Valentina, e sta già funzionando: “darmi in pasto alla voragine della pagina in bianco”.(Come direbbe Annalina: “Non è bello” che lo dica io, ma mi sembra una bellissima metafora).

Rientro da una vacanza all’insegna dell’amore, il gioco, la natura, la cucina e il ritrovo
 Si collega anche con un qualcosa di altruista: darmi in pasto dopo aver ingrassato per un mese di vacanza. Anche se mi piace pensare che non ho ingrassato, ma ho fatto crescere i muscoli. La verità è che sono partita con uno zaino da campeggio pieno di buone intenzioni. Alla fine non ho letto, non ho scritto e tranne un paio di corse e qualche nuotata, non mi sono allenata. Ma io mi perdono spesso, quasi sempre. Ho pensato che tanto io leggo e scrivo tutto l’anno, e questo mese l’ho dedicato interamente a staccare la spina e stare con le mie bimbe, ma non solo!.

 Siamo  ritornati nell’Agriturismo Gragonti, dove ci sentiamo in famiglia, tanto che Antonella mi ha fatto un posto in cucina, e ci siamo scambiati ricette, segreti(lei ne sa molti più di me), di solito i bravi cuochi si tengono per loro i segreti, i dettagli che fanno al loro successo, e questa sua generosità mi ha molto sorpreso.  La pasta madre è venuta con noi logicamente, e si è rigenerata anche lei con queste vacanze, si è invigorita in un modo fantastico, tanto che abbiamo fatto 4 kili di un pane delizioso per tutti gli ospiti dell’agriturismo, che ci trovavamo ogni sera con le gambe sotto una tavolata enorme.

 In queste tavolate ho avuto la fortuna di incontrare alcune persone interessanti, speciali, tutti amanti delle cose buone, spiriti complessi ma non complicati, tutti coccolati dai ritmi senza pressione dell’agriturismo, dell’orario per la colazione che si allunga senza storie, del cibo fatto a mano, in casa, cucinato con tempo, pazienza, amore, dai cuccioli di cani che giocano fuori con i cuccioli di uomo (cioè le mie bimbe), dal tintinnio delle capre che vanno a pascolare. Tutti noi sognando la notte, protetti da un manto di cielo stellato, con la energia pulita da troppi oggetti. Oggetti dei quali non rinnego, anzi, li ringrazio, perchè mi permettono ora di condividere questo con te, di restare in contatto con le persone delle quali ti parlavo prima, ma mi fa bene fare una pausa ogni tanto, faccio il pieno di energia senza fili.

Pensavo che alla fine la diferenza, sempre, la fanno le persone, l’energia delle persone. Questo posto è speciale perchè dentro ci sono Fernando, Antonella, Lidia, Angelo e il nonno Angelo che lo rendono tale, la tavolata a cena è sempre bella, ma certe volte è speciale grazie all’energia di alcune persone, alla loro autenticità. Mi sento fortunata di averle trovate, anche se uno studio, che ho trovato nell’unico libro che ho letto nell’ultimo mese, dice che i “fortunati” non sono altro che essere umani uguali agli “sfortunati”, solo che a differenza di quest’ultimi, in uno stato di rilassamento hanno comunque sempre gli occhi aperti, e non si fanno scappare le opportunità. Quindi fortunato non si nasce, ma lo si può diventare 

;-)

E così giocando con le parole ti ho raccontato un po’ di cose,  la prima pagina è quasi sazia, quindi lascio un po’ di spazio, un po’ di fame, che servirà di ispirazione.

Alla prossima!


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