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riesumare Pietro Mera a sproposito

Creato il 05 febbraio 2014 da Micheledanieli

pietro mera baecque

Per carità, io sono per le attribuzioni coraggiose in sede di asta.
Non si può sapere tutto. Però bisogna far capire di avere un’idea. A buttare lì una “scuola italiana” o un “pittore del XVII-XVIII secolo” sono capaci tutti. Ed è anche un po’ deprimente.
Però non bisogna nemmeno buttare il cuore oltre l’ostacolo a ogni pie’ sospinto.
Un minimo di eleganza, o quanto meno di pudore.

Prendiamo ad esempio questo quadrino che passa da De Baecque & Associés, a Lione (qui):

École ITALIENNE du XVIIe siècle, entourage de Pietro MERA
Hercule à la croisée des chemins
huils sur toile, H. 35 cm – L. 47 cm

Ripeto, non si può sapere tutto.
Può sfuggire il fatto che sia una copia della parte inferiore dell’incisione che Jan Sadeler trasse da un disegno di Federico Sustris, e che sotto le spoglie di Ercole si celi in realtà il principe Massimiliano di Baviera:

jan sadeler friedrich sustris

Errore (quasi) veniale.
Ma perché riesumare il difficilissimo e sfuggentissimo Pietro Mera?
Eppure non posso negare che, in questa attribuzione sballata, c’è un tentativo di mettere fuori la testa.
Comunque 2.500 euri se li scordano.



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