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Rifiuti, mercurio e autismo: quale legame?

Creato il 03 settembre 2013 da Informasalus @informasalus

autismo
Rifiuti, mercurio e autismo: quale legame?

“I rifiuti urbani sono solo un sesto dei rifiuti totali e il danno sanitario connesso è causato dallo scorretto smaltimento di quelli industriali. Avanzati studi di neurologi americani hanno evidenziato la correlazione diretta tra mercurio e autismo, e alcuni medici della polizia italiana stanno mettendo in risalto il legame che esisterebbe tra la gravità dell’autismo e la concentrazione di mercurio nei capelli dei bambini che presentano questo disturbo. Purtroppo nel casertano abbiamo riscontrato un eccesso di mercurio nel terreno”.
È quanto ha spiegato a Dire Antonio Marfella, vicepresidente Isda medici per l’ambiente sezione Napoli.  Marfella ha ricordato che in Italia ogni anno vengono prodotti “175 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, 29 milioni dei quali urbani mentre i restanti industriali”.
In provincia di Caserta “abbiamo documentati e convergenti riscontri di 20-25 milioni di tonnellate di rifiuti tossici industriali sversati a Casal Di Principe e a Casapesenna”. L'esperto ha spiegato che in queste zone il danno provocato dai rifiuti tossici non è limitato solo al cancro, ma riguarda tutte le patologie cronico degenerative gravi e invalidanti, come anche le gravi forme di autismo che si registrano.
Come ha sottolineato il vicepresidente Isda, Caserta ha “il più alto numero d’Italia di soggetti con autismo grave e se il cancro è una condanna a morte, l’autismo è una condanna a vita sia per i genitori che per i loro figli costretti a vivere per sempre in balia dell’assistenza sociale”.
A Casal Di Principe la gravità della situazione “è talmente sentita che metà della villa sequestrata a Walter Schiavone (boss della cosca dei casalesi, ndr) è stata affidata a un’importante e affollatissima Onlus, ‘La Forza del Silenzio’, che si dedica ai bambini autistici”. Secondo il presidente della Onlus, Vincenzo Abate, “i casi di autismo nel casertano si sono triplicati negli ultimi dieci anni e quintuplicati nell’agro aversano casalese”.


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