Garantire l’accesso all’elettricità a tutta la popolazione mondiale è una delle sfide più impegnative, e non a caso il 2012 sia stato dichiarato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon “l’anno dell’energia sostenibile per tutti”.
Ancora oggi, oltre 1,3 miliardi di persone non hanno accesso alla corrente elettrica, mentre 2,7 miliardi cucinano o si riscaldano semplicemente con legna, carbone e rifiuti di animali.
Un mondo dove manca l’energia ma non i rifiuti, pensa qualcuno. Perché sempre più spesso, nascono iniziative in cui l’energia nasce proprio dai rifiuti.
L’ultima in ordine di tempo viene dal Kenya, dove Access:energy, divisione energetica dell’Associazione Access:collective, sta promuovendo l’utilizzo di mini turbine eoliche, chiamate Night Heron Turbine, dando alla popolazione le conoscenze tecniche per realizzare i propri aerogeneratori a partire da rottami metallici, parti di automobili e rifiuti elettronici.
Ma, come si diceva, il connubio tra spazzatura ed energia sostenibile non nasce oggi. Dall’Africa ci spostiamo in America Latina, e più precisamente in Brasile dove dal 2007 la società Coelce ha dato vita al progetto Ecoelce, che prevede sconti nella fattura elettrica ai clienti che restituiscono materiale da mandare al riciclo presso gli appositi punti di raccolta.
Un approccio diverso, ma ugualmente efficace visto che Ecoelce nel 2008 si è aggiudicato il premio World Business and Development Awards delle Nazioni Unite
Come dire: per favorire all’energia sostenibile, ogni idea è buona. E la spazzatura sembra darne parecchie.
[foto da access-collective.com]