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Riflessi di una esternazione

Da Mark @OfficinaDiMark
Riflessi di una esternazioneNuove opportunità o chance che dir si voglia. Questo è il leitmotiv, che mi continua a spronare. Odo il fruscio  del vento, osservo lo scorrere della barca sulla superficie dell’acqua, fluida nel danzare su ogni increspatura, sbattere con veemenza la chiglia senza nulla pretendere. E’ così che mi vedo nel contesto delle relazioni umane, che nel mondo lavorativo si ingarbugliano nella voragine delle emozioni da placare. Non c’è nulla che si faccia che non abbia un ritorno economico o d’immagine, il primeggiare, lo sminuire il collega per valorizzare il proprio operato che in realtà resterebbe mediocre, farsi largo con botte e spintoni perché non c’è modo di cooperare e addivenire ad una condivisione di percorsi e risultati. Eppur ancor ci credo, essere umano imbastardito, nulla tenente del pensiero, prostituto della pace, eppur ancor ci provo a dare fottute opportunità di riscatto. L’infrangere continuo delle onde, un giorno romperà la chiglia, e nel profondo blu troverò nuova linfa, il silenzio del mare ci restituirà l’ardore e i poveri che non avranno capito il significato dell’esistenza, rimarranno sulla superficie, alla deriva.

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