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Riflessione semi-seria sui rapporti umani

Creato il 06 luglio 2013 da Rory

cuggiUn rapporto umano che adoro: quello con mio cugino

Miei cari,

oggi post-semi serio (as ever) perché volevo condividere con voi una riflessione che ho fatto qualche giorno fa. Un mio conoscente ha recentemente lasciato la sua convivente, una ragazza con cui, tra l’altro, stava da circa dieci anni, praticamente dai tempi del liceo. Ha deciso di lasciarla perché da tempo non l’amava più e quindi, giustamente, ha preferito troncare questo rapporto.

Fin qui, direte voi, nulla di strano o di male. Il problema è che questo tizio l’ha tradita varie volte nel corso della loro relazione, naturalmente sempre all’insaputa di lei. Ora non voglio fare la moralista, anche perché il tradimento è purtroppo una cosa che succede ma io credo che spesso sia qualcosa di più di una semplice scappatella ma un sintomo vero e proprio che c’è qualcosa nella relazione che non va, magari in noi, nell’altro o nella rapporto stesso.

So che può sembrare un discorso un po’ campato per aria ma vi assicuro che ci sono in un certo senso passata e non penso sia facile convivere con una persona che si tradisce e soprattutto, non si ama più. E’ una cosa sbagliata per noi stessi e per l’altro/a, perché comunque in qualche modo lo si illude, ci si prende gioco dei suoi sentimenti. E a proposito di sentimenti, so bene quanto questi cambino col passare del tempo. Una passione travolgente si può raffreddare parecchio, può diventare un affetto profondo, qualcosa di forte ma differente dall’amore. Spesso tutto diventa diventa una rassicurante routine, dalla quale non ci si stacca per paura di quel che potrebbe venire (o non venire), insomma dell’ignoto.

Ce ne sarebbero di cose da dire, però non voglio stare qui a pontificare, ci mancherebbe. Mi sono fatta l’idea che certe persone continuino a mantenere in vita relazioni moribonde per la paura di stare da soli, per evitare i fastidi che una rottura comporta, non ultimi i commenti di amici, parenti e compagnia bella che vogliono “sapere e capire” motivi che non li riguardano a fatto. A volte, per il timore di mettere un punto fermo, si perde quel che viene dopo, che spesso è molto, molto meglio.

E voi che ne pensate? Vi è mai capitato qualcosa di simile?



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