Siamo nudi, per la prima volta l’umanità è consapevole, dopo la storia recente, di aver osato ben oltre l’armonia cosmica che ci avvolge, osato nei confronti del creato, osato nei confronti dell’altra identità, osato ben oltre la dignità da risarcire per i tanti a cui l’abbiamo tolta.
Forse in questo Natale dobbiamo librare un “pensiero autentico” ben oltre l’ovvio, l’ovvio che ci fa mettere, in questi giorni, la maschera del bene e del bello, l’ovvio che ci fa inviare gli auguri a tutti (amici e nemici, diluendo perfino noi stessi), l’ovvio che ci porta a donare solo per conformismo, moda o per “elevare virtualmente” l’animo verso emozioni “fuggenti”.
Questi giorni ho “visto cose che spesso non guardavo”, ho visto persone piangere per aver perso il lavoro, piangere per non aver nulla da regalare ai figli o per scaldare la propria casa, piangere per aver perso una persona cara, piangere senza orizzonte e senza poter sperare in nessuno e nulla.
Siamo nudi, come eravamo oltre 2000 anni fa, ed è proprio ora che comprendiamo il “senso delle cose”, dei valori e di ciò che ricolma, realmente, di vita la vita; proprio nel “punto di rottura” che si rigenera la speranza ma una “vera speranza” da trovare ogni giorno nel “labirinto della nostra anima”.
No, basta, in questo Natale “nessun conformismo”, dobbiamo viverlo solo dentro le ferite di questa umanità per capire e imparare a rinascere aspettando l’arrivo dei Re Magi (guidati non da una stella ma dall’aver interpretato, con sapienza e umiltà, un particolare allineamento dei pianeti nel cosmo) che seppero creare la vera bellezza coniugando la loro magnifica conoscenza con l’infinita docile umiltà e umanità.
Oggi non è Natale, il vero Natale sarà, più avanti, il primo attimo in cui la pienezza di noi stessi coinciderà con la rinascita degli occhi, delle mani e degli animi che avremo sostenuto, che avremo fatto rialzare e sperare lungo il nostro cammino terreno.
Claudio Ricci
commento: l’arrivo dei Re Magi (guidati non da una stella ma dall’aver interpretato, con sapienza e umiltà, un particolare allineamento dei pianeti nel cosmo)… forse questa frase meriterebbe una ulterione riflessione, ci affidiamo ai “sapienti”, a coloro che intrerpretano o credono di farlo attraverso strumenti scientifici, tutta la spiritualità che il Natale, nella sua grandiosità simbolica oggi ci offre come soluzione dei problemi del mondo. F.L.R.