Poi andando avanti nel nostro cammino si è spesso portati a modificare opportunamente alcune caratteristiche per modificare al meglio la propria identità. Tante volte questo si scontra con le peculiarità salienti del proprio carattere. È a questo punto che dovrebbe intervenire la propria volontà, spinta magari da pressioni esterne, come può essere un suggerimento della persona che ti sta accanto, per cercare di limare le probabili asperità e incongruenza della propria identità applicativa. Cosa intendo per identità applicativa? Faccio riferimento al proprio modo di fare, di agire in circostanze particolari. È proprio in questi momenti che ognuno di noi deve avere la capacità di capire, rispetto ad eventuali sollecitudini di mutamento, come intervenire. Chiedersi se è giusto in quel momento esprimersi in perfetta sintonia col proprio carattere o essere coscienti che sempre in quel momento sia più giusto intervenire adattando il proprio intervento a tutto ciò che di diverso la circostanza lo richiede. Questo va sicuramente a vantaggio dell’intelligenza dell’uomo, perché gli riconosce la validità di controllo e adattamento volontario in situazioni particolari. È troppo comodo dare spesso la colpa al caso o magari mentire davanti all’evidenza. Scusarsi va bene. Trovare scuse per i propri errori, va benissimo, ma se poi l’atteggiamento in determinati contesti deve essere sempre quello, sicuramente non va più bene. Mentire o far finta di niente e quindi sottovalutare sia la gravità del problema e sia chi in quel momento ti sta di fronte è solo una scappatoia furbevole alle proprie responsabilità non è certo sminuendo la gravità del danno o la propria diretta responsabilità può ingannare il giudizio negativo suscitato da tale atteggiamento. La furbizia è accettabile solo in età da adolescente, mentre l’uomo deve dimostrare di esserlo con trasparenza, equilibrio e senso di maturità. Accettando con umiltà giudizio e critica reattiva.
Nella mia vita ho visto cose meravigliose. Ho fatto nella mia vita cose meravigliose. Per tanto del mio tempo il mondo è stato un fenomeno straordinario. Poi, ogni tanto è tornata l’oscurità. Ogni tanto ho visto l’apparire della menzogna. Ogni tanto ho provato a sentirmi solo. Ora sto scrivendo. È una delle mie più grandi vittorie. Una delle mie affermate conquiste. Questa mia donata capacità mi rende fiero e sebbene c’è solo silenzio intorno a me, oggi sento di poter condividere con te, questa mancanza di suoni, rumori e voci. Perché, mentre questi suoni, rumori e voci che invadono da sempre il nostro tempo, col tempo stesso scompariranno col passar dei giorni. Di me, resterà soltanto quello che ora sto scrivendo.