Ad uccidere l’innocenza non ci vuole niente. Sembra che se tu manchi di libertà e aspirazioni, allora anche chi hai di fronte non deve averne. Non si sopporta chi ti sta davanti chiuso nel suo gentile mondo di ingenuità, mascherata da critiche e ribellione, da ideali e superficialità crudeli. Ma sotto la maschera vive un’età psichica di nuvole e paradossi, di incertezze e catene, di sgomento e vicoli ciechi. Allora come si fa ad educare al cinismo, a fermarsi ed accontentarsi degli occhi a scapito dei sentimenti? Come si fa ad annusare solo il bruciato senza avere l’intuito della carne morbida? È come crearsi un giocattolo meccanico pseudo tecnologico in cui rinchiudersi per masturbarsi l’anima in ricerca di uno o più orgasmi, ignorando puerilmente che saranno comunque sempre sterili. La Terra e l’uomo hanno bisogno di essere fecondati da chi i mulini a vento li vede davvero, da chi spera e morde affinché le pale tornino a macinare grano.
da "Appunti ai Naviganti - tra terra e mare" di Fabio Artigiani, Pascal editrice, 2009, Siena.
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