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RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastro

Creato il 12 luglio 2015 da Agipapress
PAVIA. Queste immagini postate da alcuni lettori di Facebook  documentano una situazione di degrado e di abbandono che sta raggiungendo livelli paradossali e inconcepibili per chiunque abbia un minimo di senso del decoro e del rispetto civico e urbano. per non dire, un minimo di "logica e buon senso". RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastro RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastro Qui siamo in pieno centro, viale Matteotti. Il parcheggio di una autovettura all'interno delle righe indicate per la sosta, obbliga il conducente ad una manovra di accostamento eccessivo al cespuglio troppo cresciuto a mo' di savana e che nessuno ha ancora provveduto a potare, rendendo problematica l'uscita dall'autovettura.
Un commento "che schifo!" è fin troppo gentile: e non dimentichiamo che in viale Matteotti la sosta è a pagamento!
Qui invece siamo al teatro dell'assurdo
RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastro RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastroRIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastro In via Bossolaro, un negoziante provvede a raccattare quello che tracima da un cestino di raccolta rifiuti rotto e che lascia cadere a terra il suo contenuto. Che schifo! anora una volta è questo il primo commento al post.
Ma forse fa ancora più schifo pensare che questa persona paga tasse che servono anche alla pulizia della città, tasse che dovrebbero garantire un servizio basilare ed elementare, e poco c'interessa a chi competa questo lavoro, quanto invece c'interessa che venga effettuato! Senza dover sempre attendere le lagnanze dei cittadini.
RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastro Ma tant'è, i cestini dei rifiuti sono sempre più diffusamente e ripetitivamente i testimonial evidenti (e maleodoranti!) del quotidiano e crescente stato di sporcizia e abbandono in cui versa la città (la foto del cestino dei rifiuti divelto e reclinato a terra, è stata scattata di notte a giugno scorso da un cittadino al rientro a casa).
E non è certo risparmiato, anzi se mai ancor più devastato, quel centro storico che dovrebbe essere la vetrina migliore, il biglietto da visita di una città di cultura (con un'Università ad esempio, che vanta una posizione prestigiosa nella classifica nazionale ed europea) e che invece si sta sempre più mostrando come città d'incuria, di abbandono, di degrado, di estrema pochezza del livello di qualità della vita.
RIFLESSIONI - Dal disagio al dissidio per arrivare al disastroCerto! non solo a causa di un'amministrazione contraddittoriamente sparagnina (come mai ci sono fondi per sostenere la festa del ramadan -si attende una istant question della Lega al prossimo consiglio comunale-  ma non ce ne sono per tenere pulita la città tanto da renderla almeno di nuovo decente se non proprio totalmente vivibile? -e qui le interpellanze e le Istant question si stanno sprecando da quasi un anno con quale esito?-), un'amministrazione che ama i "tavoli" di discussione che certamente qualche volta possono avere anche un senso e una utilità ma che proliferando come le infestanti, diventano un alibi per non affrontare, per rinviare, per non cercare una soluzione vera e gettare invece fumo inutile su cose inutili.
E certo! c'è anche una concausa pesante, quella palese e sempre più proterva maleducazione e diseducazione data da famiglie più di nome che di fatto, dove appunto una educazione "light", fin troppo essenziale e cultrice spasmodica di una libertà tanto eccessiva quanto appunto negativa e diseducativa, provoca una fatiscenza di valori che non giova nemmeno lontanamente a creare quella "substantia" necessaria a dare vita ad un "cittadino", figuriamoci un cittadino attento e responsabile della cura della sua città"!
Una combine esplosiva - è forse per questo che esplodono anche i cestini?! - che sta portando la città allo scatafascio gestionale, allo stato di rudere in decadimento sotto il fuoco incrociato di incapacità, inettitudine, volgarità becera, inconsistenza di idee e mancanza di iniziative serie, e dove il battibecco spinto fino all'esasperazione e al paranoico, e le lotte intestine sembrano essere diventate l'unico primum movens di scelte e linee politiche, amministrative e decisionali in genere.
Catastrofismo? accostamenti eccessivi? No, non direi affatto, perché se, come diceva Totò "è la somma che fa il totale", la somma di tanti "cestini" che esplodono è la prova che anche altro è già esploso, inclusa la pazienza dei cittadini, almeno di quelli ai quali sta ancora a cuore l'immagine e la sopravvivenza di questa città.


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