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Il giorno dopo le proteste degli studenti nelle varie città italiane tante perplessità sovvengono… Ci sono stati scontri violenti tra studenti e forze dell’ordine e gli studenti hanno parlato di una forte “repressione” anche se alcuni video mostrano anche che ci sono alcuni manifestanti che lanciano oggetti vari. Le proteste erano iniziate in modo pacifico e poi sono degenerate in episodi di violenza.
A tanti viene da chiedersi se queste violenze siano figlie di una “rabbia sociale” ormai agli estremi livelli. Una rabbia sociale che tra l’altro risponde a quella che potremmo definire “violenza legalizzata” portata avanti da politici che compiono “ruberie” ed altri atti criminosi. Una violenza “silenziosa” compiuta ogni giorno da vari politici che si rendono protagonisti di diverse azioni illecite. Da non dimenticare poi la “violenza” di tanti politici che in un momento come questo, in cui si chiedono tanti sacrifici ai cittadini italiani, non si decidono a tagliare i loro stipendi “astronomici” o a ridurre i loro tanti privilegi.
Allora ci sono violenze e “violenze”: però vengono condannate solo le violenze presenti nelle proteste e nelle manifestazioni…
Si dovrebbe perseguire “un azione alquanto efficace”, paragonabile alla “repressione” usata nelle manifestazioni contro violenze e atti vandalici, contro politici e membri vari delle istituzioni che compiono ruberie e “approfittano” dei soldi pubblci.
La violenza insomma non è solo quella riconosciuta moralmente e legalmente come tale: la “violenza” è anche quella che tanti politici operano ogni giorno con i loro tanti privilegi e i loro stipendi astronomici a danno di cittadini onesti che pagano il peso della crisi economica e delle misure di austerità e rigore, le quali quest’ultime sono anche tra le cause delle manifestazioni di ieri.