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Riflessioni di Armando Aulicino sul Movimento Politico Sicilia Vera

Creato il 14 aprile 2011 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Riflessioni di Armando Aulicino sul Movimento Politico Sicilia VeraDa qualche tempo Vi risparmio le mie opinioni sugli scenari della Politica. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto non occuparmi più della Politica, ma, di fronte allo sfascio delle Istituzioni, al declino ad ogni livello della Democrazia nel nostro Paese, al devastante crollo della moralità pubblica, credo che non sia giusto defilarsi.

Riaggiornerò il mio sito (www.armandoaulicino.it), anche per evitare che qualcuno possa immaginarmi ancora impegnato a lottare nell’MPA, insieme all’on. Lombardo, per la Sicilia e per i Siciliani: da mesi ormai non è più così.

A questo proposito credo di non dovermi rimproverare nulla per le mie scelte passate.

Da parlamentare regionale aderii al MPA quando l’on. Lombardo era Presidente della Provincia di Catania, e in cambio non chiesi né sottogoverni né alcuna gratificazione: chiesi solo “Rispetto per la mia Persona”…

In questi anni, in occasione degli incontri del Mpa, mi sono trovato spesso da solo a denunciare i limiti di un Movimento, sempre in gestione straordinaria, che non diventava mai Partito e che, cosa gravissima, continuava a perdere il rapporto con il territorio.

L’on. Lombardo ha gestito il potere con grande abilità, cinismo e spregiudicatezza, prescindendo dal consenso e dal rapporto con i Cittadini.

Ma i nodi vengono inevitabilmente tutti al pettine.

Il MPA ha progressivamente smarrito fino a comprometterlo il proprio rapporto con i Cittadini (lo stesso On. Leanza, uomo forte del MPA, sembra ammetterlo in un’intervista di qualche settimana fa).

Per quanto mi riguarda, dalla piccola postazione di “potere” in Provincia (per la cronaca la dotazione finanziaria dell’Assessorato a me affidato  era di Euro Quarantamila annue) ho cercato di affermare modelli di gestione del Potere il più possibile trasparenti, addirittura regolando con bando pubblico l’erogazione delle poche risorse finanziarie disponibili.

Ma ero assolutamente consapevole di occupare una postazione totalmente ininfluente (e l’on. Lombardo, profondo conoscitore del Potere, lo sapeva perfettamente!).

L’esperienza di Assessore in Provincia si è chiusa nell’unico modo possibile per me: ho scelto di stare fuori, fuori da tutto.

Ho scelto io, non l’MPA. Una persona di media intelligenza comprende perfettamente che l’MPA non avrebbe potuto mantenere oltre propri assessori in Giunta a Palermo ed è chiarissimo, anche per le persone poco intelligenti, che l’unico modo per salvaguardarmi la postazione in Provincia era di avere buoni rapporti con il PID del Presidente Avanti e con l’on. Miccichè.

I miei comportamenti e le mie scelte hanno dimostrato che il “modello Lombardo” non mi appartiene: non ho mai fatto politica  per le poltrone, tutte le mie scelte lo dimostrano.

Credo di avere ancora una volta operato secondo coscienza ed in totale libertà, senza farmi assolutamente condizionare dal desiderio di mantenere la “postazione”. Per altro è assolutamente risaputo che non ho mai bivaccato a Piazza Indipendenza in attesa dell’incontro fatidico con il Presidente Lombardo…e, con il permesso dell’on. Lombardo, faccio osservare che i miei comportamenti sono stati sempre uguali anche con l’on. Cuffaro, con l’on. Buttiglione, con l’on. Casini, con Sergio D’Antoni (nel 2001 il mio amico Sergio non era ancora parlamentare), con l’on. Orlando, con la mia amata CISL, con la UIL e con tutti quelli con i quali sono entrato in relazione da sindacalista e in politica: ho sempre preteso dagli altri il trattamento che io ho sempre riservato agli altri.

Chi mi conosce sa che per affermare alcuni per me inderogabili principi ho rinunciato alle comode poltrone ed alle allettanti rendite di posizione: assicuro che non è facile essere liberi e mantenersi liberi.

Nel 2001, unico parlamentare nella storia del Parlamento Siciliano, da deputato uscente (nonostante i 13.000 voti presi un mese prima  come candidato al Senato nel Collegio Termini-Cefalù-Bagheria) non mi ricandidai alle Elezioni regionali nelle liste del proporzionale, perché “disgustato “…, ed accettai, rinunciando ad una sicura elezione sul proporzionale e con assoluto spirito di servizio, l’inserimento nel Listino di Orlando, che tentava, avversario Totò Cuffaro, una elezione a Presidente della Regione assolutamente improbabile, considerato il “cappotto” a favore del Centro Destra alle Elezioni Politiche Nazionali tenutesi nelle settimane precedenti.

Forte di questa storia, ed avendo sempre affermato in politica modelli comportamentali assolutamente trasparenti, non posso non evidenziare il mio disagio e la mia amarezza per la lettera, a firma di anonimo, e quindi chiaramente ispirata o comunque condivisa dai “capi” dell’Mpa, diffusa qualche mese fa da “Live Sicilia”, e ripresa da qualche quotidiano, con la quale si è fatto intendere che la scelta di aderire a Forza del Sud (da me fatta insieme all’on. Cateno De Luca) era funzionale al mio obbiettivo di mantenere la postazione di Assessore Provinciale, grazie alla copertura dell’on. Miccichè ed alla benevolenza del Presidente Giovanni Avanti.

Chi mi conosce sa che un comportamento del genere confligge con la mia natura ed è incompatibile con la mia storia.

Non ho fatto polemiche, ho risposto nei fatti con  i miei comportamenti:

a)   non ho aderito al PID, per “ingraziarmi”, come insinuato dall’anonimo dell’MPA, il Presidente Avanti;

b)   non ho opposto alcuna resistenza alla richiesta di dimissioni formalizzatami dal Presidente Giovanni Avanti, che giudicava, correttamente per la verità, esaurito il rapporto con l’MPA, mentre incredibilmente l’Mpa insisteva nel giudicare compatibile con le scelte  di Lombardo a livello reg.le la permanenza di propri assessori nella Giunta Avanti, tenendo i propri assessori in Giunta (e addirittura trattando sotto banco per chiederne l’avvicendamento!) in condizione di grave precarietà psicologica ed affermando il discutibile principio che l’MPA può, secondo il “modello Lombardo”, condividere il potere con tutti quelli che  glielo consentono;

c)   non ho cercato coperture dall’on.le Miccichè, né da altri, per il recupero della “postazione” perduta;

d)   ho condiviso assolutamente( e per la verità sono stato,a parte una iniziale esitazione, tra i più convinti sostenitori di tale scelta) la decisione dell’on. De Luca di chiudere l’esperienza di Forza del Sud e di dimettersi conseguentemente da Presidente del Gruppo Parlamentare in ARS – Forza del Sud;

e)   ho aderito con piena convinzione alla scelta dell’On. Cateno De Luca di trasformare “Sicilia Vera” in Movimento Politico trasversale, schierato e collocato saggiamente solo accanto ai Siciliani e a tutela degli interessi della Sicilia, impegnato a far eleggere direttamente  i propri parlamentari, aperto ad ogni alleanza in grado di avviare processi di reale rinnovamento nel modo di far politica in Sicilia.

Così nasce Sicilia Vera, un Movimento Politico, fortemente discontinuo, che cerca il consenso dei tanti Siciliani (i più per fortuna della Sicilia) stanchi della vecchia politica, che ha regalato alla Sicilia solo sottosviluppo, precarietà, degrado e infelicità.

Io voglio crederci, dobbiamo crederci.

Per altro il clima attuale favorisce le scelte coraggiose e discontinue.

I Partiti politici tradizionali sono saltati, e le formazioni politiche, che in questi anni hanno preso il loro posto, sono a loro volta attraversate da feroci processi di divisione e di scomposizione, emblematici dei periodi di transizione.

È saltato il Banco! Così da qualche tempo amo dire per evidenziare che la transizione può portare ad esiti imprevedibili.

In queste condizioni Sicilia Vera può trovare spazio e consensi.

Non si capisce perché i Siciliani dovrebbero seguire politici riciclati  in Neo-Pseudo-Schieramenti politici, che sanno solo di vecchio!

Occorre svoltare, avere il coraggio di cambiare ancora, ma di cambiare davvero.

Quel che deve contare per la gente non è più la sigla, il simbolo, la facciata,il nome del Partito che si sceglie,ma il programma che si propone e la qualità,le capacità e l’onestà di chi si candida alla gestione del potere.

Che ce ne facciamo di questa ITALIETTA, fatta di deputati e senatori nominati dai  capi e cooptati con metodo sovietico alla “guida” del Paese?

Ma pensiamo davvero che parlamentari nominati (e sappiamo come …) possano avere quel profilo progettuale, morale e culturale del quale le Istituzioni hanno un disperato bisogno?

Che ce ne facciamo di questa Regione Siciliana in cui i governi ed i governatori si confezionano nei laboratori del trasformismo, grazie alle abili manovre di prestigiatori che, con una incredibile arroganza ed in totale dispregio delle scelte degli elettori, cambiano continuamente le carte in tavolo, avendo come unico obiettivo di mantenersi costantemente al potere in qualunque contesto e a qualunque condizione?

Occorre restituire la Politica alla Gente, restituire dignità e valori alla Politica, cacciare dai palazzi del potere gli inetti, gli incapaci, i disonesti,i giocolieri, i prestigiatori, i professionisti del trasformismo.

La mia critica al trasformismo non deve sorprendere, non è nuova.

In questi difficili anni, dal 1994 per quanto mi riguarda, gli Italiani, tutti, hanno dovuto cambiare più volte partito, perché i partiti si sono trasformati (alcuni non esistono più, altri se ne sono formati, e le stesse nuove formazioni politiche sono per gran parte in crisi e attraversate da ulteriori processi di trasformazione).

Il giudizio sul trasformismo non può quindi essere superficiale, non si può riservare a tutti lo stesso trattamento.

Non si può giudicare allo stesso modo chi ha cambiato casacca in cambio di una comoda poltrona e chi ad ogni cambio di partito si è trovato sistematicamente senza poltrona, senza potere e sempre all’opposizione.

Io, purtroppo o  per fortuna appartengo a questa seconda categoria, e si sa quanto  nella nostra Sicilia sia importante che il politico abbia o non abbia potere di scambio.Non è questo un argomento di poco conto, visto che il sistema clientelare in Sicilia, e non solo in Sicilia, si è costruito sullo scambio potere-consenso, e che le fortune elettorali di numerosi esponenti politici si sono costruite sfruttando il sistema clientelare di massa, fondato sulle promesse di posti e sulle elemosine, da parte del Potere corrotto e corruttore, ai cittadini e alle famiglie in difficoltà economiche in cambio di voti.

La nuova classe dirigente del Paese a tutti i livelli va selezionata con più rigore, con una grande attenzione al profilo morale, culturale e all’immagine dei candidati.

La Politica, se prescinde dall’Etica, è immorale:non dimentichiamolo.

Il dovere dei cittadini è di fare pulizia, scegliendo persone perbene.

SICILIA VERA è pronta ad accogliere tutti coloro che, insoddisfatti dei vecchi contenitori politici, non accettano di inserirsi in contenitori politici che, abilmente mimetizzati, non sono altro che i vecchi contenitori con alla guida i soliti furbi, che credono di potere prendere ancora una volta per i fondelli i tanti Siciliani onesti, magari avendo come unico obbiettivo di essere nominati deputati o senatori con il “Porcellum”… La misura è davvero colma, c’è tanta miseria in giro, tanto disagio, tanta insoddisfazione, tanta infelicità. È francamente vergognoso che, mentre nelle famiglie si vive in condizioni di estremo disagio economico, alcuni personaggi squallidi continuano a fare politica per soddisfare la propria voglia di potere o per risolvere i propri problemi personali.

Non si può e non si deve indugiare oltre.

Il  bisogno di lavoro vero e di vero sviluppo economico è grande.

E non è assolutamente vero che non esiste una connessione tra  Politica ed Etica e che la Politica possa prescindere dalla Morale: se gli inquilini dei Palazzi del Potere sono degli immorali, il Potere inevitabilmente produrrà immoralità.

La gente merita una classe politica moralmente  a posto, pulita e mossa da una profonda tensione ideale, in grado di far ripartire l’Economia, ridandole ossigeno e creando nuove  e più favorevoli condizioni per lo sviluppo delle attività imprenditoriali in Agricoltura, nel Turismo, in Edilizia, nel Commercio e nei Servizi.

L’obbiettivo è di rendere il Territorio appetibile per gli imprenditori ed in grado di attrarre capitali di investimento. In questo quadro occorrerà porre mano ad interventi che adeguino la dotazione infrastrutturale del Territorio, e creare un più corretto rapporto tra Politica e Burocrazia, tra Burocrazia ed Economia, tra Credito ed Economia.

Politica, Burocrazia e Credito debbono mettersi a servizio delle Imprese, che vanno aiutate.

Particolare attenzione dovrà essere infine riservata alla grande questione dell’Ambiente e dell’Energia ed alla Formazione (scolastica e non) dei nostri giovani, che giudico assolutamente fondamentale.

CONCLUSIONI

La Storia della Politica è piena di esempi di politici seri, capaci ed onesti incredibilmente penalizzati dai cittadini, e di politici inetti ed incapaci troppo generosamente sostenuti dal popolo, prescindendo da una valutazione rigorosa sulle loro capacità e sulla loro immagine.

Non si può continuare così.

Una riflessione si impone anche per i cittadini che nel momento del voto non possono fare finta di non sapere e di non capire.

Se scegliamo di farci governare da personaggi squallidi, dalla dubbia moralità, e comunque poco affidabili, non abbiamo il diritto di lamentarci della inadeguatezza della classe politica, della immoralità dilagante, ecc. ecc.

Anche noi cittadini, diciamocelo con onestà, siamo in qualche modo responsabili del degrado delle Istituzioni:siamo liberi di scegliere i partiti che vogliamo e chi vogliamo, ma abbiamo tutti il dovere di fare pulizia all’interno del contenitore politico liberamente scelto, di restituire dignità alla Politica, di selezionare una classe dirigente fatta di uomini liberi ed onesti,la sola in grado di avviare il rinnovamento della Politica.

In Sicilia SICILIA VERA può rappresentare una grande occasione di riscatto.

Il Presidente Regionale

On.  prof. Armando Aulicino


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