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Riflessioni di inizio anno

Creato il 01 gennaio 2012 da Valepi
L'ultimo post letto lo scorso anno, ieri notte mentre mezzo mondo festeggiava l'inizio del nuovo e io festeggiavo il sonno di Princi per una volta ad un'ora decente, è di Max Dejavu di I viaggi di Maja e mi ha fatto riflettere parecchio ed iniziare l'anno con una delle mie più ataviche paranoie da mamma.
Nel suo post di fine anno Max, tra le altre cose, descrive
"l’orda dei miei piccoli cuginetti (da 8 a 14 anni) raccolti in cerchio, con lo sguardo basso come ad osservare un morto schiantato per terra.
In realtà il morto schiantato non c’era ma dopo una più accorta osservazione, ho potuto notare che la loro attenzione era rapita da Tablets e Videogames.
Come un branco di zombie giocavano e smanettavano su i videogames mostrando a quello alla propria destra il nuovo record raggiunto. Gli altri con i Tablet saltavano da Fb a Google per passare a Twitter con una abilità e una maestria degna di un cecchino.
"ma anche altri che:
"Qualcuno ha chiesto per Natale un planetario fichissimo, che proietta le stelle e le costellazioni sul soffitto. Un altro una sveglia ad acqua per svegliarsi la mattina e una serra ed un orto per studiare la nascita e lo sviluppo delle piante. Un altro ancora per Natale ha ricevuto tutta la saga (6 libri mattone) del “Il Regno di Ga’Hoole”. Non immaginate però dei piccoli Nerds perchè poi, anche loro usano internet (monitorati dai genitori), fanno sport e il w.e. escono in montagna per fare trekking!"
Sarà che io il gruppetto di ragazzi con la PSP l'ho vista recentemente ad un matrimonio, ma di anni ne avevano tra 4 (giuro QUATTRO!) e 10 (ed il proprietario era proprio il bimbo di 4 anni), ma a me è tornato subito l'incubo del non riuscire a gestire lo sviluppo di Princi tra tecnologie, natura, cultura e, soprattutto, gruppo dei pari.
Per Natale Princi ha avuto le idee chiare fin dall'inizio: quando le è stato chiesto cosa voleva in regalo da Babbo Natale ci ha pensato su, neanche tanto a dire il vero, e la risposta, precisa e la conica è stata
"I copputer".
Per chi non lo sapesse Princi compirà 3 anni tra una decina di giorni e dopo aver alternato una risata ad un attimo di panico ho capito che, più che da un attacco di chiusura in sé preadolescenziale la richiesta del computer nasceva dal desiderio di emulare Regina Madre e Principe consorte che vede constantemente impegnati con questa scatola magica che è il portatile da cui, anche ora, scrivo.
Sono relativamente serena, devo ammetterlo: a Natale Princi ha avuto il computer tanto desiderato (che le ha procurato un'emozione talmente forte da cercare immediatamente le gambe della madre tra cui nascondere il viso ebbro di gioia), ma anche altri giochi, tra cui libri e una lavagna a gessetti e colori e, sinceramente, il regalo più apprezzato è stato, in realtà, un temperamatite a doppio ingresso scovato nell'astuccio della nonna maestra che l'ha tenuta impegnata per due giorni di seguito. Il copputer, al momento, è ben posizionato sul tavolino dell'ingresso, ogni tanto ci passa, lo accende, ci gioca per non più di 5 minuti e poi lo rispegne, preferendo sempre il mio portatile.
Sono serena, ripeto: Princi ha la fortuna di avere una coppia di nonni amanti di libri e cultura e l'altra di amanti della campagna e della natura, in casa vive tra giochi, libri e un po' di tv, ma quando è fuori con i nonni va a raccogliere le olive (sul serio, non per gioco!), va in cerca di funghi con la nonna e scova pigne con il nonno che poi porta a casa per accendere la stufa, adora i gatti e gli animali in generale (e come potrebbe non amarli con un padre veterinario?), ama fare i biscotti e la pizza, disegnare e colorare, viaggiare e vedere posti nuovi, racconta le favole ("leggendole" dai suoi libri, sempre a testa in giù) a noi e alle sue bambole, passerebbe ore a cucinare, pulire (!!) e prendersi cura delle sue bambole che "sono amiche e si abbacciano sempe", riconosce già "il tuo nome papà (l'iniziale del nome), ed il mio, guadda! (l'iniziale del suo nome) e guadda! la V di mamma".
No,  non mi spaventa il fatto che possano mancarle stimoli che le possano far amare la vita, la natura, le persone, le emozioni: le vedo già ora la curiosità negli occhi. A spaventarmi non è quello che potrebbe avere o non avere in famiglia: so che non esistono formule magiche per far crescere e sviluppare una persona ricca di interessi e sogni, ma non possiamo fare altro che continuare a darle quello che abbiamo e a farle vivere le nostre passioni e assecondare le sue per farla crescere in un mondo in cui le emozioni vengano dalla vita e non da uno schermo.
A spaventarmi sono più che altro la pressione e l'attrazione, inevitabili, che un giorno vivrà nei confronti del gruppo di pari. Ecco, di fronte a questo mi sento impotente e non so, veramente, come reagirò, cosa farò, se riuscirò ad essere coerente con le mie convinzioni.
Ad esempio: sono convinta che la PSP sia un gioco assolutamente non adatto ad un bimbo di 4 anni e che il cellulare sia veramente prematuro per i bambini alle elementari, ma cosa farò quando un giorno mi dirà, magari "Ma tutte le mie amiche lo hanno!!".
Riuscirò ad essere coerente? Riuscirò a non farmi condizionare dai suoi occhioni supplichevoli? O preferirò l'accondiscendenza alla paura di sentirle dire "Ti odio!!" per un cellulare o un paio di jeans non acquistati?
Ecco, il mio anno nuovo comincia così. Con le mie paranoie da mamma e con tutto l'amore che ho.
Come spesso mi accade cerco di non lasciarmi trasportare dal panico e di lasciarmi guidare da un po' di sano buon senso. Spero che mi accompagni anche in futuro.
Una futura figlia unica adolescente, immagino, è una bomba ad orologeria che non augurerei al mio peggior nemico.

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