Magazine Cultura
Fa un certo effetto ricevere una mail dal tuo editore nella quale ti dice che il tuo libro è in tipografia e sarà distribuito i primi di marzo. Un editore "vero", poi, cioè non di quelli "a pagamento", ma che mi ha addirittura pagato i diritti d'autore (una miseria, ma comunque mi ha pubblicato e mi regalerà diverse copie omaggio). Le "riflessioni" di cui parlo nel titolo del post, riguardano più che altro alcuni dubbi che sorgevano nel mio animo, relativamente al parlare di questa novità ai miei lettori del blog: parlare di un proprio libro che sta per essere pubblicato, significa infatti, volenti o nolenti, fare pubblicità a se stessi, nonché ai propri prodotti editoriali, il che non mi sembra rispettoso nei confronti, appunto, di chi passa di qui, nel senso che se ne sfrutta l'attenzione e fiducia accordata per parlare "narcisisticamente" delle proprie cose, e (peggio che andar di notte) indurre i lettori a comprare. Altro discorso è quello di chi scrive gratuitamente e pubblica da sè, mettendo online (in e-book, per esempio) le proprie opere. Encomiabile (l'ho fatto anch'io, e trovate qui l'e-book da scaricare gratis. E' un saggio di psicopedagogia psicoanalitica, un pò noioso forse, ma può interessare - soprattutto chi fa l'insegnante, per esempio). Adesso invece si tratta di una cosa diversa: è un libro "vero", cartaceo, reperibile in libreria, che costa 16 euro, e si compone di 272 pagine. Ha un codice ISBN, una prefazione di un illustre collega, un indice, una quarta di copertina, e una breve presentazione dell'autore. Come vedete la mia timidezza fa sì che non riveli ancora nulla, né il titolo, né l'argomento (anche se ne avevo un pò già parlato nei commenti, qualche tempo fa), nè la casa editrice. Desideravo semplicemente condividere con chi mi legge questi timidi pensieri circa "l'esser pubblicati", nonché riflettere su significato e opportunità di parlare di queste trasformazioni esistenzial-editoriali su un blog. Per esempio non so ancora nemmeno se parlerò del libro, quando uscirà. O se ne posterò la copertina. O se sarò contento che qualcuno dei miei amici del web lo vorrà recensire sul suo blog. Boh. Stiamo a vedere che succede. Intanto desideravo aprire un piccolo dibattito qui. E ditemi quindi voi che ne pensate (se ne avete voglia).