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Riflessioni di un dissidente

Creato il 29 giugno 2013 da Ideaoccidente

Riflessioni di un dissidentePrima della sentenza del Tar, che ha ammesso con riserva le liste escluse dalla commissione elettorale d'Ateneo, Cesare Borgia, rappresentante di Facoltà eletto nell' UdU, criticava schiettamente la linea intrapresa dalla sua associazione nel corso della vicenda. Vittimismo, opportunismo, saccentismo, bugie, incoerenza, difesa del proprio particolarissimo interesse. Il tutto senza ricevere uno straccio di risposta dagli interessati. Lo faranno?

Intanto le mie vogliono essere soltanto delle riflessioni: indipendenti, il più possibile sincere. E sarò anche un rappresentante UdU del Consiglio di facoltà di Giurisprudenza ma la verità, almeno la mia e forse di qualcuno che la pensa come me, bisogna dirla. Allora, quando si fa ricorso al Tar si pensa di aver ragione. Di essere la parte lesa. E sappiamo che l'Udu ha fatto ricorso al Tar perchè, a seguito della decisione della Commissione elettorale, aveva visto l'esclusione di gran parte delle liste per quelle che dovevano essere le elezioni universitarie, poi non più fatte. Così ha fatto ricorso e i tempi per le elezioni degli studenti e del Rettore si sono dilatati, mentre l'Ateneo rasentava sempre più il fondo.

Non c'è una stabilità istituzionale e, tuttavia, bisogna attendere il giudizio del Tar per sapere se queste famose liste dell'UdU Sinistra Universitaria verranno riammesse o escluse per sempre ( le liste sono state riammesse con riserva ndr).

Inizio col dire che il motivo della esclusione non era campato in aria. Sono stati commessi errori formali, di maggiore e minore gravità, a seconda delle liste presentate in ogni facoltà. E gli errori, seppure formali, sono pur sempre errori. Sappiamo che esiste un sistema fondato su regole, e se c'è stato chi è riuscito a rispettarle vorrà dire che poteva rispettarle anche l'UdU.

UdU che ha anche chiesto al Rettore, ad un certo punto, assieme ad un gruppo di professori dell'Ateneo, la fantomatica Autotutela, anche senza il consenso di quelle liste ammesse di chi non aveva commesso errori.

Questa, se approvata dal Rettore, avrebbe portato alla riapertura dei termini e le liste escluse sarebbero ritornate in pista, come se nulla fosse accaduto.

Intanto devo dire che questo sarebbe stato sbagliato, oltre che un cattivissimo esempio,peraltro disonesto. Proporre una cosa del genere, senza il consenso di chi errori non ne aveva fatti, avrebbe fatto pensare ai più che rispettare le regole, in questo Ateneo, non serve a nulla, perchè tanto si viene riammessi lo stesso. E per fortuna il Rettore è stato del mio stesso avviso.

L'Udu avrebbe potuto, e secondo me dovuto, chiedere pubblicamente scusa per gli errori commessi, ritirare il ricorso e chiedere la riammissione delle liste per un problema di rappresentanza che comunque esisteva ed esiste. Perchè di fatto escludere queste liste avrebbe portato ad un dimezzamento della rappresentanza radicale, con la Sinistra spazzata fuori dagli organi di rappresentanza dell'Ateneo Perugino. E questo secondo me sarebbe stato sbagliato. Quindi e chiudo: l'Udu non merita la riammissione perchè non ha commesso errori. Gli errori li ha commessi e non lo ha mai ammesso pubblicamente, cosa sbagliatissima. L'umiltà dovrebbe essere la prima caratteristica di chi vuole rappresentare qualcuno.

L'Udu "merita", invece, la riammissione delle liste per un motivo di fondo molto importante. Quello che bisogna dare la possibilità agli studenti di votarli e non votarli. Quindi di giudicarli. Ed escluderli avrebbe portato alla eliminazione del diritto al voto e del dirittto al NON voto in capo agli studenti.

Se l'Udu ha commesso degli errori uno studente deve poterli non votare. Questo è fondamentale in un Paese democratico.

Detto questo: se anche il Tar non dovesse escludere dalla corsa queste liste, per tutelare la suddetta Rappresentanza di cui dicevo, spero tanto non si pieghi la decisione del Tar a proprio favore, o a fini elettorali.

E SPERO TANTO NON SI PENSI DI AVER AVUTO RAGIONE.

Gli unici ad avere ragione, ad onor del vero, sono coloro che di errori non ne hanno fatti.

Cesare Borgia

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