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Riflessioni generali sulla rete

Da Dallomoantonella

 

Riflessioni generali  sulla rete

Amici carissimi,  ho appena finito di leggere alcuni post   raccolti qui e là dalle pagine di Facebook;  c’è  Mariaserena  Peterlin  che ci   delizia  con la sua lunga esperienza  di docenza, ci sono i Docenti Scapigliati che non perdono un colpo  per  tenerci aggiornati sull’involuzione dello stato  attuale del mondo insegnante,  c’è la significativa  ed oserei dire “storica”  testimonianza  di Rosalinda  Gianguzzi 

    che  bacchetta  a suon di  meritatissime martellate  la pessima   resa  della ministra Mariastella  Gelmini,  lei sì rimandata  con un bel quattro    per non sapere fare  in modo almeno accettabile  il proprio lavoro,  c’è la periodica presenza  di Gianni  Marconato  che con la sua straordinaria  energia  rilancia continuamente  i più disparati   forum  al mondo insegnante  intorno all’arte  dell’insegnare….e poi  ci stanno  un pullulare di tanti piccoli movimentelli filosofici   che ci raccontano che la filosofia non è affatto morta  e che è più che mai la materia e la scienza  più amata del genere umano,  e poi ci sta Paperblog  Italia  che   puntualmente  segnala  gli scritti  di molti di noi  che  con grande precisione e dedizione per la parola   ci  presentiamo    le nostre    riflessioni, i nostri   punti di vista sulle più svariate tematiche sociali  e di attualità di turno.

A  dire il vero su FB  c’è veramente di tutto,  di tutto e di più,  ma  gli articoli che potremmo definire  di  riempimento  e non   di  sostanza ci fanno sorridere, ci distraggono  quel che basta,   e poi  volano  via come foglie leggere  al primo  improvviso  alito di vento, lasciando   a terra,  pesanti ed inamovibili,  quelle voci che ci raccontano invece soltanto  della loro esistenza,  della  loro vita,  del loro più autentico sentire.

Mi  rendo conto  che  tutto questo  invoglia e stimola  chiunque  si appresta  a  questa  lettura   a fare sempre di meglio,  non  per amore  della notorietà ( quale  ridicola notorietà  se  tutto questo  ci espone anche all’impegno  severo ed oggettivo   della continua coerenza?) ,  non per amore del protagonismo,  ma  semplicemente  per il puro piacere  di ritrovare  quotidianamente  o quasi   quell’attimo, quello spazio dedicato agli amici della rete,  quelli  che pur essendo lontani e non presenti fisicamente  possono essere sentiti  e visti ed ascoltati  lo stesso,  in  questo modo tutto  nostro  di stare  collegati…

Scusate  queste mie un poco stupide parole, queste mie  varie  e spontanee  riflessioni;  volevo solo dire  che   oggi più che mai  io mi sento quello che faccio e che scrivo e che penso,  e cerco  le persone  che non  si  ritirano  nelle loro  belle casette   sentendosi per questo protette ed esonerate da  ogni qualunque possibile critica, possibile  condanna, possibile errore…

Andare sulla rete mi sembra  che  possa significare   sempre più  la  propria volontà di stare nel mondo,  e lo dico in un senso tutto assolutamente  positivo.

Un  giorno durante una mia presenza  al sindacato  a cui attualmente    appartengo  ho  invitato  i miei colleghi presenti  ad andare  in  FB  per pendere visione  del Movimento  degli insegnanti  e del Manifesto  che  è stato presentato al  Barcamp    nell’incontro  esordiente  dello scorso  2  luglio  a Venezia.

Ebbene, mi ha infelicemente  stupito  la generale  reazione  dei capi  dirigenti  che ha subito gettato fango  sull’uso e sull’utilità  di questo come di altri luoghi  di comunicazione sociale mediatica    che invece, si sa,  sono diventati  la normale forma di comunicazione sociale…Dopo  quell’episodio, infatti,  lo stesso sindacato  ha pensato bene di avviare una specie  di  proprio   sito intitolato  al sindacato   stesso  con la funzione di raccogliere  il   presente ed il sentito  del proprio  elettorato.  Non è forse questo secondo atto  palesemente  contraddittorio  del primo?  Allora,  i socialnetworks  e comunque qualunque  genere di forum o di piattaforma  formativa/comunicativa/relazionale  che fosse,  serve o non serve?  e’  degna  o non è degna di attenzione?

Io lo credo perfettamente, lo credono i giovani ai quali io soprattutto mi rivolgo e come i quali soprattutto  io mi  identifico; lo crede   chi studia  questo fenomeno e queste realtà, lo credete voi che andate nei blogs  a  lasciare i vostri articoli o i vostri commenti o i vostri  voti  di gradimento,  lo crede il bambino della scuola  elementare  che   chiede d’avere il proprio  computer  per potere  avere la sua   forma  personale di relazioni sociali,  lo crede l’anziano  che ha scoperto  che non c’è più bisogno  di  tenere  taccuini dove appuntarsi   tutte i propri indirizzi  e contatti,   perchè adesso c’è la mail  con la quale si comunica in un attimo  con chiunque ed ovunque e con i quali si può scambiare ogni genere  di foto, di ricordo, di sentimento.

Non sto facendo la santificazione  del network,  ripeto e non mi stancherò mai di ripetere  che tutto questo non è che uno strumento  che non sarebbe  nulla se  non sapessimo  riempirlo di contenuti,  ma  ancora mi stupisce,  scusate il mio candore, la magia  di  questo  mondo,  che credo possa fare più del bene che del male, che credo  possa aprire più porte di quelle che  potrà  contribuire a chiudere,  e che credo  meriti  ancora (ed ancora chissà  per quanto tempo  meriterà)    tutta la nostra massima  attenzione.

Bene,  sarebbe un vero peccato che proprio adesso che c’è tutto questo ben di Dio   per essere efficienti  ed efficaci,   ci si debba  inciampare  proprio  sopra un maledetto tappeto  che si chiama  “inefficienza  politica, corruzione  politica, vergogna dirigenziale dei vertici  politici del nostro paese”   ossia in   altre parole:  “  assenza di lavoro  “.

 


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