Magazine Cultura
Inauguriamo questa nuova tag facendo alcune riflessioni sul caso di Caterina Simonsen, di cui ha parlato lungamente e saggiamente il teologo Vito Mancuso sulle colonne di "Repubblica" qualche settimana fa. E' un caso che fa molto discutere, e giustamente secondo me, su certi fondamentalismi duri a morire anche nell'era della tecnologia diffusa, e che riescono oltretutto a circolare in modo delirante e farneticante sulle strade e autostrade della rete. Questa ragazza ha scatenato una disputa infinita tra animalisti e sostenitore della sperimentazione animale da far venire i brividi. Perchè questo bailamme? Semplicemente perché Caterina ha detto che deve la sua vita alla sperimentazione farmacologica su animali, il che sembrerebbe la pura e sacrosanta verità. Fatte queste considerazioni ragionevolissime e soprattutto esperite sulla sua pelle, si è tirata addosso gli strali da vari figuri circolanti in modo più o meno nomadico in rete. Qualcuno gli ha addirittura augurato la morte, ponendo su un piano più elevato la vita di un criceto alla sua. Si tratta proprio, direi, di un caso di fondamentalismo (in senso interiore, psichico, intendo) che prende a mio avviso una forma quasi psicotica, nel momento in cui idealizza in modo assoluto (come desiderio religioso-psicotico di Assoluto) le istanze animaliste. Mi sembra che questi animalisti non siano cioè lontani da certe declinazioni medievaleggianti di molte congregazioni religiose (cattoliche in particolare), per cui chi non condivide la stessa fede deve essere eliminato, è un nemico, un traditore. Si intravede qui un problema di carattere quindi identitario: uno si sente se stesso solo se appartiene a un gruppo religioso e ne condivide ossessivamente il credo. Freud, nel suo noto scritto del 1927 "L'avvenire di un'illusione", sosteneva (anche un pò ironicamente, il che non è da sottovalutare, infatti Freud non è mai stato di suo molto ironico), che "la religione è la nevrosi ossessiva dell'umanità", nel senso di un'organizzazione gruppale-istituzionale volta a irrigidire i confine tra sè e l'altro da sè, dal momento che l'angoscia che vi sta alla base è appunto quella del contatto, del "contagio", della contaminazione col "diverso pensiero". Anche Wilfred R. Bion, molti anni dopo Freud e allargandone il pensiero espandendolo in territori meno noti alla psicoanalisi classica, negli anni '50 e '60 parlava di psicopatologia del gruppo. I gruppi umani, secondo Bion sono caratterizzati da "assunti di base", cioè forme specifiche e riconoscibili in cui si addensano le emozioni peculiari che caratterizzano e identificano un gruppo. Il gruppo di "animalisti" a tutti costi che hanno attaccato sul web Caterina Simonsen credo possano essere ascritti alla tipologia dell"assunto di base bioniano dell' "attacco-fuga", nel quale la paranoia e la proiezione sull'altro di aspetti non riconosciuti di sè, imperano nel gruppo come meccanismi di difesa iper-patologici acuti. E' per i motivi suddetti che a Caterina, secondo questi personaggi inquietanti che si aggirano per la rete, oltre a Grillo et similia, viene augurata la morte, cioè solo perché questa ragazza inerme si presta molto bene ad assorbire le proiezioni aggressive di costoro che proiettano , dall'altra parte, sul criceto o simile animale, una parte di sè molto fragile, molto infantile, molto profonda, e che appunto perché profonda non vedono appartenere a se stessi. Bisogna quindi essere molto grati a Caterina se ha avuto il coraggio di fare un'operazione di scarto, di movimento laterale rispetto al movimento monolitico e massificatorio del gruppo degli "animalisti". Infatti ha avuto il coraggio di esprimere il suo pensiero soggettivo, nonché il suo amore per la vita, alla faccia della convinzione fideistica, totalitaristica dell'illusione che non ha un avvenire (e invece la vita sì). E considerate poi, per concludere, che chi scrive ama moltissimo gli animali, soprattutto i cani. Ho sempre avuto cani come compagni di vita, non ultimo il mio setter irlandese, Dylan, che purtroppo qualche giorno fa è stato investito da un'automobile e adesso ha una zampa ingessata per frattura della tibia. E che tutta la famiglia sta curando con antidolorifici, e soprattutto con amore.
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