Quando dicono che i bambini stupiscono sempre.Sto cominciando a pensare che Valerio lo faccia apposta per farmi mantenere un minimo di elasticità mentale.
Sei mesi fa, scrivevo che non ci sono giochi da maschio e giochi da femmina. Poi Valerio ha mostrato, nonostante nessuno di noi sia un esperto di motori, un'enorme passione per ruspe, gru, camion. Con tanto di richieste pressanti per vedere il motore dell'auto e farsi descrivere nei minimi particolari la batteria, il contenitore del liquido dei freni, quello dei fusibili e gli ammortizzatori. Tra l'altro spiazzandomi ogni volta perché, consapevole della mia ignoranza incolmabile, ho sempre rifiutato di interessarmi di queste cose, saltandole a piè pari persino studiando per l'esame di scuola guida.E lì le mie convinzioni hanno cominciato a vacillare. Quindi c'è qualcosa di innato? Gli piacciono i motori perché è maschio? In effetti questi giochi non piacciono alla sua amica, che da sempre è uguale a lui e solitamente ha gli stessi interessi (siamo riusciti a convincerlo a mettersi i sandaletti per l'estate solo a patto che fossero uguali a quelli dell'amichetta!)
Sabato scorso, in una mattinata, è riuscito a farmi cambiare idea. E poi a farmela ricambiare.Tutto è cominciato vedendomi mentre provavo la fascia che ci ha regalato la nonna per portare Irene. Valerio ha voluto imitarmi, chiedendo una striscia di tessuto in cui portare i suoi "bambini" (ah, tra l'altro siamo diventati nonni di un maiale, un cavallo e una mucca)
E così è rimasto tutto il giorno, a parte il pranzo e il pisolino in cui ho dovuto insistere per fargli togliere la fascia.
Portare in fascia, avere dei bambini, addirittura allattarli. Imitando la mamma che ogni tanto si stende sul letto (mi fa ridere perché dice: "quando ho i bambini in pancia 'ono 'tanco!") E' un "gioco da femmina".
Ecco, quindi non è interessato solo a ruspe e motori. Pensavo questo quando Valerio, vedendo il Babbo che tagliava l'erba, ha preso uno dei suoi carrettini e... eccolo (con la fascia) ad imitarlo.
Ma questo non vuol dire niente. Spesso sono io a tagliare l'erba, o almeno era un compito che svolgevo volentieri prima che la pancia mi impedisse nei movimenti.
Ma poi? Prende una palla e, invece di tirarla con le mani, comincia a calciarla. Ecco, il calcio... un gioco da maschio! Da chi avrà imparato? Non certo da me. Anche se a dire il vero, io sono negata anche per la pallavolo, tipico gioco da femmine. Per non parlare della danza, del nuoto o... di qualunque altro sport!
Notare la fascia coi "bambini" sempre addosso. Lo vorranno lo stesso ad un allenamento di calcio?
Per concludere in bellezza la giornata, Valerio ha aiutato me a pulire in terra col mocio (ehm... aiutato...) e il Babbo a passare l'aspirapolvere su poltrona e divani. Due attività evidentemente da femmina!
Pensandoci, calcio a parte, Valerio non ha fatto altro che imitare quello che vede fare dalle sue figure di riferimento.
Nessuno gli ha detto che non può portare in fascia i bambini (che non li può allattare lo scoprirà magari più avanti...) anche perché in casa vede foto di quando era più piccolo nel mei tai, sulla pancia del Babbo. Nessuno gli dice di non usare l'aspirapolvere, anche perché vede il Babbo che lo usa meglio di me.
Ho concluso che forse è proprio questa la risposta ai miei interrogativi: ci saranno delle preferenze, come quella delle ruspe e delle gru, che possiamo considerare più "da maschio", senza nulla togliere alle (poche?) femmine che hanno le stesse passioni. Ma sono le attività quotidiane che non devono essere "da maschio" o "da femmina".
E, come sempre, è proprio l'esempio che i bambini vedono in casa, quello che conta!