L’opera prima dell’esordiente giovane regista battipagliese Ciro De Caro è il film Spaghetti Story, sponsorizzato dalla società Techmania di Battipaglia, guidata da Andrea Milite, su iniziativa del Sen.Roberto Napoli, Responsabile della Comunicazione della Società e proiettato nel Cinema Bertoni di Battipaglia dal 21 al 27 febbraio con una buona partecipazione di pubblico. Il film è candidato al David di Donatello 2014.
Il film ci riporta, nelle ambientazioni e nella costruzione della storia, ad un nuovo fresco realismo cinematografico italiano. La pellicola ha una distribuzione indipendente della Società Meriposa di Roma di Massimo Righetti.
Il regista racconta il mondo dei giovani di oggi, descrive con minuzioso realismo le difficoltà oggettive che incontrano quattro giovani a trovare una valido inserimento nel mondo del lavoro e ad avere un progetto autonomo di vita, capace di consentire anche la costruzione di una famiglia.
Nellle vesti di un aspirante attore ventinovenne, Valerio di Benedetto che non riesce a farsi strada nel faticoso mondo del cinema e viene sostenuto economicamente dalla sorella fisioterapista Giovanna. L’amico Christian, soprannominato Scheggia,invece,guadagna facile denaro facendo il pusher con la mala cinese.Il pericoloso mondo della droga miete le sue vittime tra i giovani disoccupati in cerca di denaro per sopravvivere mentre i più meritevoli se ne vanno all’estero. Specchio triste della realtà di oggi! L’assenza di lavoro spinge Valerio a prelevare la droga per Christian, occultandola in un gatto cinese portafortuna; ha modo così di conoscere la giovane prostituta Mei Me che riesce con l’aiuto dei suoi amici a sottrarre a quella vita.
Nel film emerge il mondo maschile di oggi che vorrebbe una realizzazione adatta alle proprie aspirazioni e competenze,e, nella difficoltà oggettiva di concretizzarle si mostra incapace il più delle volte di dare sostegno materiale alla compagna che invece molto più realisticamente si rimbocca le maniche e lavora.
Il mondo delle donne viene egregiamente tratteggiato dal regista:si va dalla donna sfruttata per prostituzione e liberata coraggiosamente,alla compagna di Valerio, una studentessa che teme di mettere al mondo un figlio, perché il suo compagno non lavora.La sceneggiatura appare fresca,la narrazione immediata.
Il titolo,ancorandolo alla dimensione di un’allegra storia italiana ,non rende giustizia ad una commedia un po’ amara con un finale aperto alla speranza nonostante la realtà precaria ed il legame debole che vive il nostro paese.
Ida Rosaria Napoli