Magazine Libri

[riflessioni] Sull'editoria fast food

Creato il 05 ottobre 2012 da Sam @LibriCaffeLatte
Il post è lungo, mettetevi comodi ^^

[riflessioni] Sull'editoria fast food

magna magna... 

Quelli di voi che come me scrivono sanno che i RACCONTI sono diversi dai ROMANZI per struttura, concetti e stile.Non sono nè più facili nè più difficili. SONO SOLO DIVERSI.E' un diverso approccio sia per chi scrive che per chi legge. Sophie King ha scritto "How to write short stories for magazine" ossia "Come scrivere racconti per riviste/magazine" rivolgendosi esclusivamente agli scrittori di racconti. L'ho letto, l'ho trovato poco interessante, ma non inutile. Il genere che tratta non è specifico per il fantastico, ma è anche vero che alcuni consigli sono applicabili lo stesso. Per chi fosse interessato a una lettura completa, uno dei tanti siti in cui lo vendono è QUESTO!Utilizzo però questo manuale per riflettere con voi su un argomento abbastanza dibattuto recentemente in rete anche se sono anni che se ne parla.

[riflessioni] Sull'editoria fast food

Cover della SECONDA EDIZIONE di HOW TO BOOKS, 2009

L'autrice nei primi capitoli consiglia di "indagare" nel mercato e di conoscere le riviste prima di mettersi a scrivere per meglio focalizzare un'idea potenzialmente vincente. Non è sbagliato, ma non credo sia il giusto approccio verso la scrittura.
Se da un certo punto di vista è come dire che, prima di proporre un romanzo a una casa editrice uno scrittore deve accertarsi che in catalogo ci siano libri simili al suo per linea editoriale, dall'altro è come dire "scrivo un romanzo di vampirelli mosci e ragazzine con QI ai minimi sindacali" perché va di moda.
Cosa otteniamo così:
-hai un racconto/romanzetto attuale che va di moda. Hai più probabilità di essere pubblicato.
Falso! Hai l'ennesimo clone simile a molti altri. Emergere sarà impossibile.
-hai dimostrato che sai scrivere rapido e cavalchi l'onda.
Falso! Hai solo imbrattato carta. Se andavi al parco a correre, era tempo speso meglio.
-sei una pecora che segue il gregge senza disturbare il cane!
Vero! Il cane ringrazia.
Infatti, la signora King, a mio avviso promuove il FAST FOOD DELL'EDITORIA.
E non è un bene.
Funzionerà all'estero, dove vanno parecchio le porzioni extra-large di pop corn al cinema, ma non qui da noi. Almeno, non se vuoi essere etichettato come SCRITTORE.
Si può scrivere un racconto su commissione, si può scrivere anche un romanzo, ma poi viene letto. Ecco dov'è il problema.

[riflessioni] Sull'editoria fast food

Se poi fa schifo, avrò il diritto di incazzarmi?

Scrivere su commissione "fa figo" perché l'editore vuole un tuo scritto, ma poi è il lettore che ha l'ultima parola. E mentre l'editore ne troverà altri centinaia di imbrattacarte, tu sarai giudicato.
Ci sono editori BIG che pubblicano romanzi con errori d'ortografia, di sintassi, di POV, con tempi che variano a ogni paragrafo e perfino con pagine mancanti. Ora, a prescindere dalla trama e dai buoni intenti dello scrittore, un libro così "messo" è e rimane indegno della pubblicazione.
Nessuna scusa!
Se l'editore ha interesse nel dio-denaro, tu che scopo hai se non nella visibilità?
E che cosa pensi che diranno i lettori se non "il solito raccomandato"?
Quindi che fare?
Prendersi del tempo per respirare.
Ecco il mio consiglio. 

[riflessioni] Sull'editoria fast food

Un bel orologio steampunk ^^

Non create racconti o romanzi come foste in catena di montaggio perché è il vostro nome che girerà.
Poi, il lettore assocerà voi al panino del McDonald. I vostri racconti risulteranno tutti uguali, come i cheeseburger. E' questo che volete?
Nessuno vi impedisce di farlo, però non lamentatevi se poi i "download" o le vendite sono basse. Eh? ;)
Alle volte è un bene rifiutare di scrivere un racconto se non si ha un'idea valida. Vi sembrerà di aver perso un'importante opportunità, ma non è così.
Continua a leggere...»

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :