di Luciano Cicu, un signore appassionato di cultura scientifica. È cosa buona e stimolante conoscere più addentro le dimensioni e lo spazio-tempo che regolano la nostra vita.
È risaputo. Il genere umano, rappresentato dai popoli che vivono sulla crosta del pianeta terra, discende dal genere homo, specie sapiens sapiens, e conduce la propria esistenza nello spazio-tempo quadridimensionale.
Tre dimensioni nello spazio e una sola dimensione per il tempo.
Lo spazio è reale, il tempo immaginario, ma con una peculiarità eccezionale: entrambi sono indivisibili, viaggiano insieme e non si separano mai e fanno apparire reali tutte le cose che noi vediamo.
Al riguardo opportuno un esempio lapalissiano. In natura esistono due elementi: il sodio e il cloro che, separatamente, restano nel loro stato inerziale, ma quando si combinano danno luogo al cloruro di sodio che è il comune sale da cucina, tanto necessario per il giusto condimento degli alimenti.
Ma, principalmente, il cloruro di sodio impera nei mari e negli oceani che circondano la terra, tanto da meritarsi l’appellativo di pianeta azzurro, visto dalla stratosfera.
Con lo spazio di tipo euclideo il tempo non è così, sono inscindibili, non si separano mai e noi eseguiamo i movimenti enllo spazio nello spazio tridimensionale e nel tempo monodimensionale. Che cosa vuol dire? Semplice!,
possiamo andare avanti e indietro, di lato, a sinistra e a destra e anche su e giù, nel tempo che occorre per compiere questi movimenti. E noi li eseguiamo per la gioia di camminare, di vedere cose nuove e di godere la vita il più a lungo possibile.
Per queste facoltà è bene elevare spiritualmente il nostro ringraziamento verso la sfera del trascendente per tutte le cose che possiamo apprezzare mentre viviamo, normalmente. Esprimiamo queste parole sentitamente per le armonie che sovrintendono al nostro vivere quotidiano e per le altre che, indubbiamente, interverranno, per la gioia futura dell’umanità.
Ma perché tanta devozione? Proviamo a riflettere e prima di rispondere è giusto rammentare le altre sei dimensioni “collassate”, prive di forza gravitazionale, che non si espandono.
Esse sono: La prima dimensione è quella delle onde elettromagnetiche; le altre due sono le forze deboli che, regolarmente e lentamente, sovrintendono al processo nucleare, vivo nel sole, bruciando settecentomila tonnellate di idrogeno al secondo. Tali forze compiono il loro viaggio, dal nucleo del sole alla sua superficie esterna, nel tempo di un milione di anni, irradiando così, dalla fotosfera, la luce e il calore verso tutti i pianeti del sistema solare.
Le altre tre dimensioni riguardano il nostro universo subnucleare, costituito dalle particelle che formano la nostra materia vivente, date dai protoni, dai neutroni e dagli elettroni, oltre ai quali, di recente, è stata scoperta la così detta particella di Dio che ha favorito la crescita della nostra massa con quella di tutti gli altri corpi del creato..
Con questo corredo di dimensioni, di spazio e di tempo, l’umanità conduce la propria esistenza per dono di Dio.
E ora rispondiamo.
Nell’attuale era neozoica, noi umani siamo dotati di una scatola cranica che contiene la massa cerebrale formata da cento miliardi di neuroni collegati dalle sinapsi, le quali assicurano il collegamento fra le fibre nervose e la trasmissione degli impulsi nervosi.
Di recente è stato scoperto che l’ipotalamo, posto sotto talami ottici, in cui si trovano i centri superiori del sistema nervoso vegetativo, funziona come una centralina che ci guida come e dove muoversi per raggiungere una meta.
Ebbene, la nostra scatola cranica, con tutti i neuroni, è predisposta per affrontare le tre dimensioni dello spazio euclideo in cui viviamo, unitamente alla dimensione del tempo che scorre in avanti e che non si separa mai dallo spazio.
Formuliamo, ora, una ipotesi che non travalichi il campo della fantascienza.
Immaginiamo di usufruire di una sola dimensione spaziale, cioè, che si possa andare solamente avanti e indietro. Come saremmo? Saremmo filiformi, formati da fili sottilissimi perpendicolari, l’uno accanto all’altro, potendo entrare finanche nella cruna di un ago. Che bella soddisfazione! Tutto qui.
Nel vangelo secondo Marco si legge l’episodio del giovane ricco che non volle vendere quello che possedeva per darlo ai poveri e per avere un tesoro in cielo. Gesù disse ai suoi discepoli: “Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”
Che paradigma impressionante con l’uomo filiforme nello spazio unidimensionale, dove non esisterebbe la vita come noi la consociamo!
Proviamo ad immaginare che si possa usufruire di due sole dimensioni geometriche, ovvero che si possa andare avanti e indietro, a destra e a sinistra, ma non in alto e in basso, perché mancherebbe la terza dimensione e gli uomini e le cose sarebbero schiacciati terribilmente da apparire come un foglio di carta in cui lo spessore di un “Fermi” (che è un decimo di millesimo di miliardesimo di centimetro) si ridurrebbe alla zero mentre la nostra vita non esisterebbe, minimamente.
Ecco perché dobbiamo elevare il nostro pensiero di ringraziamento al Creatore, per il dono che ci ha dato, per poterci muovere nello spazio tridimensionale unito al tempo monodimensionale. Né potremo desiderare una quarta dimensione spaziale perché, come anzi detto, il nostro cervello è costruito per lo spazio geometrico a tre dimensioni e non può visualizzare un iper volume a quattro, cinque o più dimensioni geometriche, che si possono descrivere solo con rigorose formule matematiche.
La terza dimensione spaziale, quella che ci consente di andare in alto e in basso, ha determinato, però, la biodiversità nell’umanità, mantenendo in ciascuna materia vivente, uomo o donna, la propria identità fino alla fine del suo ciclo. Nel corso della vita, preferibilmente in giovane età, l’uomo cercherà la sua anima gemella e la donna il suo principe azzurro, colui che avrà il diritto di parlarle d’amore per generare una feconda discendenza.
Talvolta capita che l’uomo, anche per difficoltà contingenti, non riesca a trovare la sua dolce metà e non si esclude che possa sussurrare: Ah! se avessi venti anni di meno!, ma purtroppo il tempo passato non torna più.
La materia vivente dell’uomo e della donna non lo consente, costituita com’è da protoni, neutroni, elettroni e della particella di Dio che ha dato la massa all’umanità, determinando la biodiversità che passa ogni giorno dinanzi ai nostri occhi. Se fossimo costruiti di soli elettroni, che sono le particelle elementari fatte solo di sé stesse, l’uomo e la donna avrebbero potuto andare avanti e indietro nel tempo, a loro piacimento. Mancando, però, l’apporto delle altre tre particelle, già menzionate, non esisterebbe la stessa umanità sulla faccia della terra né in nessun altro pianeta del cosmo.
Il tempo, il cui trascorrere muove le lancette della nostra vita, ha dei tratti caratteristici che desideriamo porre in evidenza.
Nello spazio espanso quadridimensionale possiamo muoverci secondo le nostre capacità cinetiche. E se, per un improvviso buio fitto, provassimo ad accendere un fiammifero, ci accorgeremmo che non si accende.
Entra in gioco, qui, il tempo con la sua peculiarità. Infatti, sommando i quadrati dei tre movimenti di tipo euclideo e sottraendo il quadrato del quarto movimento lungo l’asse dei tempi, quel fiammifero si accenderà, squarciando il buio pesto. Grazie, quindi, a questo segno negativo è possibile ottenere il fuoco che è trasformazione di massa in energia.
Nello spazio a quattro dimensioni di tipo euclideo non potrebbe accendersi il fuoco e noi, miseri mortali,senza fuoco, non esisteremmo. La scoperta di quel segno negativo è scaturita dall’impegno scientifico di Albert Einstein e di Herman Minkowsk che, meritatamente, ricevettero il Premio Nobel.
Matematicamente è possibile formulare il tempo con tre dimensioni e anche con uno spazio- tempo quadridimensionale, in cui tre dimensioni siano associate al tempo e una allo spazio geometrico.
Come saremmo noi in questo mondo quadridimensionale?
Saremmo con una struttura geometrica filiforme e avremmo la consolazione di poter andare a destra e a sinistra, in alto e in basso oltre che avanti e indietro nel tempo. Ma verrebbe azzerato il così detto principio di casualità, ovvero, in quel mondo si manifesterebbe prima l’effetto della causa che lo ha prodotto.
Si morirebbe prima di ricevere il corpo mortale e i familiari si dispererebbero prima della morte del loro caro, essendo filiformi.
Un mondo dove non esisterebbe l’armonia, né la vita come noi la conosciamo nello spazio-tempo quadridimensionale che Dio ha creato per la nostra sopravvivenza
Featured image, lo spazio-tempo quadridimensionale nella relatività generale può essere rappresentato dal cosiddetto “tessuto di Eddington”, una sorta di lenzuolo di gomma, dove la presenza di un corpo dotato di massa (es. il Sole) ne determina la deformazione geometrica in quella regione. Nel caso di un buco-nero, la distorsione dello spazio-tempo diventa estrema e allora si forma una specie di pozzo gravitazionale, circoscritto da una linea di non ritorno, al di la della quale la gravità è talmente intensa che niente può sfuggire, nemmeno la luce (fonte Unione Astrofili Italiani)