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Riflusso al privato

Da Apolide

Riflusso al privato
Dopo quasi tre anni di scrittura praticamente ininterrotta, questo blog va in pausa, va in standby.
I motivi sono tanti e diversi tra loro, non ultimo il senso stesso di questo spazio, che per tutto questo tempo mi ha dato l’occasione di comunicare quello che c’è dentro me, quello che sento, giorno dopo giorno.

Ecco, ora avverto il bisogno di cose ‘altre’…

Questo non vuol dire che smetto di scrivere, ma la sovresposizione di questo blog mi ha portato a fare questa scelta…

Questo vuol dire che il mio blog avrà semplicemente un periodo senza pubblicazioni, ma tornerà presto.

Non mancherò comunque di replicare a chi commenta i miei post, che resteranno tutti come li ho scritti.

Un saluto, ovviamente, in versi.

Apolide

[LA VITA NON È QUI]

La vita non è qui
la vita non è affatto
l’inestricata rete di contatti
che dipanano essenze artificiali
di multipersonalità che cercano
la loro dimensione,
vagando perse

La vita non è certo di reti,
non è di terminali
di silicio e rame
che sono solo pallido strumento,
e nessuna macchina
o cavo di chilometri
potrà mediare il vivere

La vita è vene e sangue,
e cuore e testa,
tutti assieme,
che pulsano
uniti e sincroni
grazie al Divino soffio

la vita è una radura segreta del bosco
in cui fermarsi stupefatti,
stendersi al suolo ed osservere,
attenti e persi nei dettagli
la sinfonia d’esistere

la vita è ininterrotto
esempio di sé stessa,
attorno a noi,
l’impercettibile crescere,
giorno dopo giorno
di fili d’erba,
le rugose pieghe
di un vecchio ulivo,
che è lì da secoli,
e non ne sai il perché,
è una formica che trascina
caparbia il cibo
per le sue sorelle,
fino al nido

la vita ha, dentro sé,
la grande potenza
dell’esistere,
un desiderio indomito
di proseguire,
tra errori,
di rialzarsi,
di ricominciare,
sempre,
sempre…

Alla vita appartiene intimo senso
ha un suo perché d’amore nascosto
che è da ricercare
in Lui,
e nella fusione con un’altra vita
per continuarne il ciclo

Ed ogni vita è un centro vibrante
alla stessa frequenza del Creato
è infinitesima scheggia di Universo,
che, col sentire,
l’infinito Universo
in sé riesce ad abbracciare

 


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