Democrazia ideologica? Ma sì. Perché no? Democrazia zoppa? Assolutamente. Secondo il loro punto di vista, la nostra Democrazia è sana. Sono malati Berlusconi e i suoi peones. Democrazia sotto formaldeide? Possibilmente. Guai a toccare la Costituzione, testo sacro da tramandare così com’è, e non importa che invecchi, che i suoi principi necessitino di un adeguamento parametrato ai tempi che cambiano. E non importa che presenti difetti o crepe, o semplici anacronismi storici. La Costituzione non si tocca, perché se la si toccasse, addio a questa sinistra, addio ai giochetti di partito, addio ai privilegi privi di responsabilità, addio insomma agli inciuci e all’ambaradan istituzional-burocratico che soffoca l’Italia da decenni.
Che sia mai che arrivi una ventata di riformismo da sinistra! Un singulto di idee capaci di svecchiare la nostra architettura costituzionale. Stiamo scherzando? La repubblica va bene così com’è. Anche se è una carcassa democratica intrisa di mitologia antifascista, fornisce comunque certe garanzie poco democratiche. Non la si deve mettere in discussione, o si pecca di eresia, eversione, o quello che si vuole. Magari di «vilipendio».
Assurdo. Se tanto mi dà tanto, e quel che dico si avvicina anche solo di poco alla realtà, la sinistra oggi è diventata ufficialmente l’ala ultra-conservatrice della panorama politico. Non vi sono dubbi in proposito. Tutela i poteri conservatori. Tutela i diritti acquisiti, anche se costituiscono un privilegio oppure uno squilibrio costituzionale. Protegge le caste pubbliche e private. Insomma, difende la conservazione dello status quo ante berlusconianum. Neanche quello belusconianum (odiatissimo), bensì ante: precedente.
L’ennesima prova? La proposta di un deputato del PDL, assai intelligente e per nulla fuori luogo: modificare l’art. 1 della Costituzione. Vi chiederete: ma cosa mai ha proposto tal deputato, da suscitare lo sdegno della sinistra? Beh, ha ipotizzato un art. 1 che recita: «L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale».
Ecco lo scandalo che ha fatto emergere lo sdegno fariseico dei nostri sinistri: l’Italia è una repubblica fondata pure sulla centralità del parlamento. E vi chiederete donde sta lo scandalo. Del resto, mica ha proposto che l’Italia è fondata pure sulla centralità del Governo (che oggi significa Berlusconi). E allora? Non è sempre stata la sinistra la parte politica che ha difeso fino a oggi e strenuamente il parlamentarismo? Che c’è dunque di sbagliato nella proposta di modifica che pare anzi rimarcare l’architettura parlamentare? In verità nulla. Ma per i sinistri, tutto quello che esce dalla fucina berlusconiana è ammantato di pregiudizio ideologico: se Berlusconi dice che il cielo è azzurro, per i sinistri è una fandonia. Se lo dice Bersani o D’Alema, o meglio i profeti dell’informazione sinistra come D’Avanzo e il suo compare Scalfari, allora è una verità scientificamente santa da non contestare, pena la bolla di eretico.
Capito l’inghippo? Non c’è niente di sbagliato nella proposta di legge costituzionale del deputato Ceroni. È sbagliato chi la propone. Ecco dove sta il vero e unico problema. Ancora una volta è un a questione di legittimità politica. Come dire: la Costituzione è nostra (della sinistra e dei suoi amici) e solo noi (sinistri) abbiamo il diritto legittimo di manipolarla. Tu (destro o berlusconiano) sei un estraneo: devi solo rispettarla (nei punti che ti indichiamo noi), ma non puoi neanche sognare di modificarla senza che ci sia il nostro placet culturale, etico e politico. Il che non accadrà mai…
Riforma dell’art. 1 Cost.? Niet! Per la sinistra ipocrita la Costituzione va conservata sotto formaldeide
Creato il 20 aprile 2011 da IljesterPossono interessarti anche questi articoli :
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