Di Mario Marrandino. “I grillini, arrabbiati, sono venuti a chiedermi perché sorridessi in aula, durante la discussione della riforma. Avevano scambiato il sorriso per scherno. In realtà il sorriso non è arroganza, è la convinzione che ce la possiamo fare e ce la faremo. Non siamo mai stati così vicini al risultato. E poi stiamo facendo una cosa importante, non è che siamo sul fronte di guerra”.
Così Maria Elena Boschi, la ministra nell’occhio del ciclone, a cui Renzi ha affidato la partita di cambiare l’architettura istituzionale del paese, tiene il punto. Annuncia: niente ferie se non portiamo a casa la riforma.
Ad un’intervista rilasciata a Repubblica, Boschi si presenta sempre determinata e speranzosa: “Sono stata fiduciosa dal primo giorno e continuo a esserlo. Non cediamo di fronte alle provocazioni e, con un sorriso, andiamo avanti”.
Alla domanda circa le tempistiche, strette e difficili da soddisfare, Boschi risponde perentoria: “Dobbiamo continuare a lavorare per il voto finale l’8 agosto, ma se non sarà l’8 sarà il 10 o il 12… Comunque si andrà avanti fino a quando non l’approveremo. Faremo qualche giorno di ferie in meno, pazienza. Se un’impresa ha una consegna da fare, lavora un po’ in più. Se il via libera sarà all’inizio di settembre non è un dramma. Ma il punto è che noi dobbiamo mantenere l’impegno”.
Il ministro delle Riforme apre anche sull’Italicum. “E dopo le riforme priorità a scuola e aiuti all’export”