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Riforme, il Partito democratico alla prova della verità

Creato il 21 settembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

L’emendamento della maggioranza sul comma 5 verrà definito domani dai tecnici in Senato. Oggi quindi alla direzione del Pd il segretario non dovrebbe scendere nei dettagli del ddl Boschi. Si sta comunque lavorando ad una soluzione di compromesso. Magari, riferiscono fonti parlamentari, inserendo un inciso al comma affinché l’elezione dei senatori indicati dal corpo elettorale venga poi ratificata dal consiglio regionale.

(gaiaitalia.com)

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La minoranza del partito non vuole formule contraddittorie, chiede che sia chiaro il riferimento sull’elezione diretta. La mediazione tra gli “sherpa” è in corso, al momento però non c’è ancora un vero e proprio accordo. Bersani auspica che oggi Renzi dia mandato ai senatori di risolvere la “querelle”. “La soluzione si trova senza prevaricazioni – dice Alfredo D’Attorre -, la direzione non è più un luogo di confronto. Io credo nei lavori parlamentari, piuttosto”. La minoranza potrebbe non partecipare al voto sul documento sulle riforme e continuare poi a trattare nel merito.

Ma il premier oggi ribadirà che è finito il tempo delle mediazioni e che occorre decidere. Legando la partita sul pacchetto costituzionale anche a quella sulla legge di stabilità. La minoranza del Pd sta preparando delle proposte sui temi dell’economia, a partire dalle misure contro la povertà e rilancia sulla necessità che si apra un tavolo di confronto. “Oggi in direzione si capirà dai toni di Renzi se è possibile un’intesa su tutto oppure no”, spiega un senatore della minoranza.

“Siamo a un millimetro, ci sono le condizioni per condurre in porto l’operazione con successo”, ha spiegato il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, in una intervista su Repubblica, “se si vuole – ha aggiunto – le soluzioni tecniche ci sono. Ma una cosa deve essere chiara. Quel che è stato oggetto di doppia lettura conforme non è modificabile”. “Sono ottimista sull’intesa”, ha sottolineato anche Luigi Zanda sul “Corriere”, “non temo imboscate”. “Secondo me vince Renzi anche stasera nel Pd”, osserva l’ex dem Giuseppe Civati. Intanto l’opposizione torna a criticare il governo. “Il Parlamento si scannasse sulle tasse, sull’immigrazione e sul lavoro”, dice Matteo Salvini accusando l’esecutivo di “fare un mercato imbarazzante” sul ddl Boschi. “Non è un regolamento di conti interno al partito democratico”, attacca Maurizio Gasparri di FI. Per il leader dei conservaori e riformisti Raffaele Fitto “è triste vedere il ddl ridotto ad un minicongresso del Pd”. (AGI)


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