Di Consiglia Grande. Salta l’incontro tra il M5S e Pd, previsto per oggi alle tre: causa di annullamento è stata la mancanza della risposta scritta richiesta dai dem, da parte dei grillini sugli spunti di riflessione, proposti nella missiva dello scorso 2 luglio.
Ad annunciare la notizia è stato Roberto Speranza, capogruppo del PD, con una lettera inviata direttamente al Presidente della Camera, Laura Boldrini, riferendo che il confronto potrà svolgersi solo dopo le formali risposte alle questioni indicate nei giorni scorsi dal PD.
Grillo arriva a un punto dalla rottura, per poi ridimensionarsi, lasciando aperto uno spiraglio al dialogo. Sul suo blog scrive: Si prende atto che un confronto democratico e trasparente in Italia è oggi impossibile. Stiamo scivolando lentamente verso una dittatura a norma di legge. Inoltre definisce Renzi un ebetino e gli esponenti del PD sbruffoni senza speranza.
E difatti, com’è immaginabile, alle dichiarazioni del leader dei penta stellati, ha fatto seguito un tweet del presidente del consiglio: Io sono un ebetino, dice Beppe, ma almeno voi avete capito quali sono gli 8 punti su cui #M5S è pronto a votare con noi? #pochechiacchiere. Non è uno scherzo, sono le regole! Chiediamo un documento scritto per sapere se nel M5S prevale chi vuole costruire o solo chi urla.
Sembra che quei dissidi, finalmente, in procinto di svanire, stiano nuovamente riprendendo forma. La situazione sta regredendo. Eppure nella conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, hanno lasciato chiaramente intendere di essere pronti al dialogo: quella di oggi è stata un’occasione persa. Di Maio ne ha approfittato per rilanciare una controproposta di revisione dell’Italicum, basata sul sì al doppio turno di lista con premio di maggioranza, corretto da un primo turno senza soglia di sbarramento e sull’introduzione delle preferenze. Insomma, seppur in qualche modo controverso, il dialogo va avanti. E lo stesso Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD, afferma che non è intenzione dei dem far saltare il tavolo.
E’ certo che il Movimento 5 stelle stia lavorando a un documento scritto con le risposte ai dieci quesiti posti dal PD. Inoltre, è prevista per domani sera un’assemblea dei penta stellati, ma ancora si ignora l’ordine del giorno.
Ricordiamoci, però, che mai nessun accordo in tema di patto del Nazzareno è stato mai preso per iscritto. Difatti, Pippo Civati, non perde tempo a sottolinearlo con spiccata schiettezza: I grillini devono scrivere, altrimenti niente, mentre a Berlusconi si concede la tradizione orale? Ma che regola è? Forse bisogna risalire ai tempi di Telemaco.
Il punto è: si riuscirà mai ad ottenere un accordo saldo?