Il leghista Roberto Calderoli, è bloccato a Milano per le conseguenze di un infortunio, ma si attende il suo rientro a Roma affinché apponga anche la sua firma sotto il documento.
Renzi ai “frenatori”, coloro che all’interno delle varie forze politiche tentano costantemente di arginare l’aggiornamento riformativo, durante il Digital Venice ha parlato della riforma del Senato dice: “Noi le riforme le facciamo, è giusto farle perché l’Italia toni a essere leader. Piaccia o no a chi vuole frenarci, il risultato a casa sulla riforma costituzionale, sulla legge elettorale, sul lavoro, sulla giustizia, noi lo portiamo. Per voi magari è normale, per un politico italiano è una rivoluzione”. Il governo è determinato a portare a casa il risultato delle riforme perché “vogliamo troppo bene al Paese per lasciarlo a chi dice solo no e disfa i progetti altrui”.
La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato il nuovo Titolo V nel testo base che ricalca il ddl del governo sulle riforme. È stato approvato anche un sub emendamento del Nuovo centrodestra, a prima firma Maurizio Sacconi, che introduce in Costituzione dopo “gli indicatori di riferimento di costo e di fabbisogno” le parole “uniformati a criteri di efficienza“, ossia i costi standard per le spese degli enti locali per quanto riguarda l’autonomia finanziaria. Le modifiche riguardano gli articoli 117 e 119 della Costituzione. Rispetto al testo del governo, aumentano le competenze per le Regioni.
Sulla questione legge elettorale, invece, i grillini hanno sete di discussione; Luigi Di Maio twitta: “Ieri abbiamo risposto al Pd ufficialmente (per la seconda volta). Ora battano un colpo. Non ci sono più alibi“.
A questo punto, di sicuro c’è che l’incontro Pd-M5S, saltato nei giorni scorsi, si farà. L’annuncio lo ha dato il vicesegretario del Nazareno, Lorenzo Guerini: “Abbiamo finalmente ottenuto le risposte alle domande che avevamo posto. Adesso manderemo una lettera, punto per punto. Poi faremo un incontro, la prossima settimana“.