Di Mario Marrandino. L’Aula del Senato ha ripreso l’esame del ddl del governo sulle riforme. Oggi si terranno due sedute: una la mattina in cui inizierà lo studio del ddl ed una il pomeriggio nella quale è previsto il proseguimento della discussione. Alle di oggi 20 scade il termine per la presentazione degli emendamenti.
Luigi Zanda, il capogruppo Pd in Senato, lancia un invito a rispettare tutte le posizioni, dissidenti compresi e chiede a questi ultimi di non affermare che la maggioranza ha scelto sulle riforme costituzionali una “linea antidemocratica“, come “augurio” d’apertura della riunione del suo gruppo che dovrà votare la pozione da tenere in Aula.
Felice Casson a Radio Anch’io dice: “È meglio abolire il Senato, piuttosto che farne una conferenza mal assortita tra Stato e Regioni”. Il parlamentare del Pd dissenziente ha aggiunto che anche il numero dei deputati andrebbe dimezzato. L’ex pm si è detto inoltre favorevole all’elezione diretta dei senatori “perchè altrimenti continueranno ad essere nominati dalle segreterie dei partiti. Il testo proposto dal governo è negativo per i suoi effetti sulle istituzioni”.
Serracchiani, ai microfoni di Radio Anch’io: “Dico no alla libertà di coscienza dei parlamentari nel voto sulle riforme istituzionali”. “Nel Pd abbiamo tenuto un confronto molto approfondito per ottenere la quadratura di un equilibrio istituzionale importante per il Paese. Il dissenso è legittimo, ma tutti dovrebbero rispettare la maggioranza del partito e anche gli elettori che li hanno votati”.