La discussione doveva essere a sua volta rinviata, ma alla fine si è deciso di dar via libera a un emendamento proposto dalla relatrice Anna Finocchiaro, modificante l’art 57 cost: palazzo Madama sarà sempre composto da 95 Senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali; cinque senatori saranno nominati dal presidente della Repubblica, ma è stato abolito il premio di maggioranza previsto dalle leggi elettorali regionali. Difatti, i Consigli Regionali eleggeranno con metodo proporzionale i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei rispettivi territori. I piccoli partiti non dovrebbero essere svantaggiati in questo modo.
Maria Elena Boschi è soddisfatta: Sono molto soddisfatta del lavoro fatto in Commissione. Devo ringraziare i relatori, tutta la Commissione e anche i funzionari. E a chi le chiede di probabili modifiche, il Ministro conferma l’apertura al confronto.
E sappiamo che, sicuramente, verranno presentate modifiche da lunedì: il fulcro è rappresentato da Calderoli che, sebbene consideri positiva la norma a regime, non è d’accordo sulla norma transitoria di prima applicazione; e d’altronde l’immancabile M5S, seguito da SEL: In commissione si è alzato il sipario sulla vergognosa contro-riforma del Senato targata Renzi. I senatori, secondo il testo che la maggioranza di governo ha votato, potranno essere comodamente nominati dalle segreterie di partito, pescando anche tra condannati in via definitiva. Anzi godranno pure dell’immunità parlamentare! Queste le parole di Giovanni Endrizzi, capogruppo M5S.
Ma c’è anche chi si mostra “completamente” favorevole a suddetta proposta di riforma: Denis Verdini, Senatore di Forza Italia, assicura la compattezza del voto in aula: ‘Sul voto non ci sarà dissidenza’, in realtà si tratta, a detta dell’autorevole carica, di opinioni diverse. E’ certo comunque che il Patto del Nazareno incardinato sull’asse Renzi-Berlusconi, sarà rispettato in pieno.
Il tutto è rimandato a lunedì.