Coma. Catalessi. “Cadaverismo”.
Tutte queste C per descrivere il mio stato mentale e fisico di quest’oggi, tragico lunedi di maggio in cui la primavera, con tutti i suoi maledetti effeti, si fa sentire.
Questo bellissimo sole, che tanto fa svegliare le piante dal loro semi-letargo, tanto sonno fa venire invece a me che vorrei soltanto sprofondare nel mio materasso sotto le copertine.
Ma non è solo la primavera, lo so. E’ questo snervante periodo che sto attraversando che mi fa spegnere la sveglia nel sonno; che mi fa chiudere gli occhi davanti allo specchio mentre mi lavo i denti; che mi fa uscire di casa, arrivare a piano terra e pensare “L’avrò chiusa l’acqua della doccia??”; che mi fa scendere in metro e notare solo quelle figure ultra kitsch che, una volta, avrei subito immortalato e divulgato nell’etere. Come le open-toe-mezzo-tacco-nonna-pitonate che avevo sotto gli occhi questa mattina sulla gialla o la tipa black and green hair sulla scala mobile o la brutta copia di Sue Sylvester gay che prende in giro la classica tipa che sale sulla nuova metro e non sa dove va (effettivamente c’è scritto…).
E ora, dopo una giornata assurda, finalmente ho tempo di fare l’upload, spegnere computer e cervello e dirigermi, come un automa, verso la metro che finalmente mi riporterà nel mio rifugio incantato.