Magazine Diario personale

Righe galeotte

Da Chiara Lorenzetti

Non so se a voi succede, a me capita talvolta che, restando per diverso tempo in un luogo, apprendo l’intercalare del dialetto, la melodia e ne faccio talmente parte da imitarlo anch’io.
Non dico come un pappagallo, suvvia, e nemmeno sono in via d’emulazione; è un tale cambiamento di cui non ne so la strada e nemmeno quale che sia la spinta e forse, se proprio si deve vedere, neppure m’interessa.
Accade, è divertente e bon.

Così come è nel parlare, m’accade amici miei, talvolta e qui solo di rado, con la scrittura. Che sia poesia o narrazione, se leggo qualcosa che mi prende, che solletica la mente, che gira, stravolge e passa dentro, mica fuori che allora neppur lo leggo; ecco dicevo, se accade che uno scritto mi tocchi e smuova la mia mente come lenzuolo steso al vento…ecco che ciò che scrivo dopo si veste di sembiante che pare che l’abbia scritto la stessa mano.
E più non so fermare i miei pensieri e nella mente nascono già partoriti qual fossero gemelli di quelle righe che galeotte hanno tratto a sé la mia ispirazione.

Successe ieri, nel folto della notte, nel ricercare poeti e narratori in questa landa sì affollata che è WordPress, di tagliole e parole, di rime scarse e mere autobiografie; di amore mancati, di amori inventati, di pianti e favelle, di abiti, musica e modelle.
Successe ieri e fui quasi folgorata e non occorse altro che un secondo che ciò che scrissi fu una carta carbone che ricalcava lo stile del narratore.
Oh che delizia! Oh che meraviglia!
E ora nulla resta che stare qui ad aspettare che quelle righe s’abbiano a continuare.

Chiara 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog