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Rigo Jancsi a Budapest… Dolce come l’amore!

Da Tuttacronaca

Arch Bridge Across the DanubeSuo padre Eber Brock Ward  era diventato ricco assieme a Detroit, fra l’acciaio, i battelli a vapore e  la rete dei  trasporti sui Grandi Laghi. Poichè era l’uomo più ricco di tutto il Midwest, quando  Detroit divenne la Parigi dell’Ovest, lui fu il primo milionario in Clara_Ward2città. Invece non fu  altrettanto fortunato con i figli. Quelli del primo matrimonio avevano grossi problemi psicologici … Gli ultimi due Clara e Thomas, non fece in tempo a vederli crescere… e forse fu un bene  perché erano così scapestrati ed eccentrici che ne avrebbe sofferto parecchio. Clara era bellissima e a 17 anni aveva già trovato marito… un principe belga in visita a Detroit.  Joseph Caraman – Chimay,  amava la musica, tirava di scherma ed era membro della Camera dei deputati del Belgio. Aveva  15 anni più di Clara ed era bruttino, ma sul momento nessuno ci fece caso. Era troppo  gossip e appassionante quel  matrimonio, simbolo del secolo, dove  la ricchezza del Nuovo Mondo trovava la sua giusta collocazione fra la nobiltà più illustre d’Europa.

Ma, nonostante i due figli, già nei primi anni di matrimonio Clara si doveva annoiare parecchio in quel piccolo paese feudo di Chimay… Appena un po’ divagata dalla corte che le faceva il cugino di suo marito, il re Leopoldo II del Belgio. Solo in vacanza a  Parigi si  sentiva bene, con l’alta società ai suoi piedi, i locali alla moda e i ristoranti di classe dove Escoffier, il principe dei cuochi, le dedicava  le “Oeufs a la Chimay e il “Poulard Chimay.”

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Poi una sera, tutto quel castello che, più che principesco, era di carta, crollò all’improvviso, in uno di quei ristoranti a la page, dove la live – music si faceva a colpi di violino tzigano! Lui aveva tutto intero “le phisique du role” occhi neri di fuoco e camicia bianca da zingaro, violino solista e una  vita avventurosa  nei migliori locali  d’Europa. Clara ci mise pochi minuti a innamorarsene perdutamente e alla fine della canzone, si sfilò dal dito il suo prezioso anello di fidanzamento e  lo regalò a Rigo Jancsi sotto gli occhi allibiti del  principe. Anche perché, in fin dei conti, quell’anello a Clara glielo aveva regalato lui.

A seguire, come obbligo delle relazioni extra coniugali  parecchi incontri segreti e a coronamento… La fuga! Lo scandalo fu grande e i giornali dell’epoca si buttarono famelici sulla notizia che non risparmiò nemmeno l’America dove il Record Ludington nel Michigan iniziò i servizi con la xilografia di Clara e il titolo “Via con lo zingaro!” Poi nei numeri successivi  la curiosità e lo scandalo furono mantenuti a lungo vivi con il resoconto dei posti dove si spostava la coppia in fuga attraverso mezza Europa. Mentre l’alta società era sbigottita e scandalizzata, per il popolo ungherese Jancsi e Clara divennero due eroi. Li doveva proteggere la polizia ogni volta che apparivano in pubblico fra due ali di folla

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impazzita.

Clara, con l’amore per Jancsi era entrata ormai in un altra dimensione, quella dello spettacolo, sicuramente più vivace di tutta la sua vita passata. Così regalò a Jancsi un violino da favola e poi si fece accompagnare  dalla sua musica la prima volta che cantò in pubblico a Budapest. E fu proprio a Budapest  che avvenne, fra tante amarezze e incomprensioni, la cosa forse più dolce di tutta la storia

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d’amore. A Budapest i due innamorati alloggiavano nell’Hotel Nemzeti Szallo che è ancora lì da vedere nella sua  esplosiva miscela  eclettica  di Art Nouveau e  arredo contemporaneo e sembra che sia proprio qui, che Jancsi, in onore alla sua bella, si sia inventato, con l’aiuto di un amico pasticciere  quel sogno al cioccolato che è considerata “la Regina” della pasticceria ungherese, il “Rigò Jancsi”… Due fette di Pan di Spagna al cioccolato fra i quali mollemente si adagia un  morbido strato di cioccolato e  panna.

Clara e Jancsi si sposarono nel 1898 e lei si esibì  senza più remore in spettacoli veramente audaci per quei tempi. Alle Folies Bergeres  e forse anche al Moulin Rouge appariva spesso in scena in calzamaglia rosa carne…  E non ancora contenta si inventò una sua forma d’arte che definì “Poses Plastiques” in cui, in una serie di fotografie e cartoline,  appariva in pose statuarie o insolite e spesso in abiti succinti. Il Kaiser Guglielmo II vide le cartoline e… si turbò! ” E’ una bellezza inquietante,”disturbing”" disse e ne vietò l’ingresso in Germania. Toulouse Lautrec, invece, che probabilmente la vide al Moulin Rouge, dove lui era di casa tutte le sere, rimase affascinato dalla bella e scatenata  Clara e, senza alcuna moralistica pruderie, volle dedicare a lei e a Jancsi una vivacissima sintetica litografia,”Idille Princére”

Poi come tutte le cose belle anche l’amore fra Clara e Jancsi finì…Di lui non si seppe più nulla, lei ebbe altri amori e se ne andò via presto, proprio mentre finiva anche quel pazzo tempo della” Belle Epoque” che in lei ha avuto una delle  più insolite e originali interpreti.

Ma la torta è rimasta. Calda, colorata ricca, anche lei mirabile interprete del tempo felice e spensierato della Belle Epoque! Un successo che non ha mai conosciuto crisi e anche quando non  ci fu più l’Impero Austro – Ungarico  Rigò Jancsi seguitò ad avere cittadinanza  piena in tutta Europa.

RIGO’ JANCSI (per una mattonalla da cm 20 x 20)

INGREDIENTI  per il pan di Spagna: burro gr. 100, zucchero a velo gr.80, uova 4, cacao 20 gr., cremor tartaro 1/2 cucchiaino.

INGREDIENTI per la farcitura:  cioccolato fondente (70%) 100 gr., panna fresca 600 ml, zucchero a velo 50 gr.

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INGREDIENTI per la copertura: gelatina di albicocche,cioccolato fondente (70%) 150 gr.

PREPARAZIONE:  per realizzare il Pan di Spagna,cominciate a separare le uova dividendo i tuorli dagli albumi poi montate il burro con una frusta e metà dello zucchero sino a renderlo una spuma bianca e soffice e incorporatevi i tuorli uno per volta. Aggiungetevi gli albumi già montati a neve con l’altra metà dello zucchero e il cremor tartaro e incorporate al composto la farina e il cacao ben setacciati allo scopo di evitare grumi. Su una teglia di cm 40 x 20 cm, coperta da carta da forno stendete e livellate il composto e cuocete in forno preriscaldato a 180°C  per 20 minuti circa.

Al termine della cottura sfornate e, prendendo due angoli della carta da forno, rovesciate rapidamente il tutto su un altro foglio steso sul piano. Partendo da un angolo staccate  ora la carta da forno di cottura e rovesciate nuovamente il Pan di Spagna su una griglia dove si raffredderà perdendo l’umidità. Quando si sarà raffreddato tagliare la pasta in due parti uguali delle dimensioni di 20 cm x 20 cm.

Cominciate ora a preparare la farcitura: fondete il cioccolato, lasciatelo raffreddare un po’ ed aggiungetevi un po’ per volta 50 ml di panna intiepidita usando una spatola (L’ideale sarebbe avere cioccolato e panna alla stessa temperatura). Montate il resto della panna con lo zucchero a velo e poi con una frusta incorporateci il mix di cioccolato e panna già preparato. Trasferite il composto in un “sac a poche” con bocchetta liscia di misura grande e distribuitela uniformemente su uno dei due pezzi di Pan di Spagna. Coprite con molta delicatezza con l’altro pezzo di Pan di Spagna mantenendo un’altezza uniforme su tutta la superficie e con un raschietto corto di plastica lisciate tutti i laterali della torta.Con poca gelatina di albicocclucidate la superficie della torta e spostatela nel vassoio da portata.Mettete in frigo mentre preparate la decorazione.

Per la decorazione ritagliate delle strisce di acetato per uso alimentare sulle  quale stenderete il cioccolato fondente stemperato al calore. Quando il cioccolato si sarà solidificato,ma non del tutto indurito, con una lama lunga e sottile tagliate tanti quadrati uguali quanti sono necessari per coprire la torta. Lasciate raffreddare i quadrati,distaccateli dall’acetato e poggiateli sulla superficie della torta ricoperta di gelatina lasciando uno spazio sottile fra un quadrato e l’altro,per i tagli a porzione,che avverranno quando la torta sarà ben fredda.

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