Recensione
- Rivertale Productions
- Anno: 2015
Antonio Righetti, musicista con una carriera più che importante alle spalle (è stato il bassista di Ligabue, ma è anche stato membro dei The Rocking Chairs e turnista più che valido per un ampio numero di artisti), ritorna in veste solista con gli otto brani di Water Hole. Il disco, registrato in presa diretta (in compagnia dell’amico Robby Pellati e di Franco Anderlini), procede pacato su composte coordinate folk/rock.
Il procedere cadenzato di Henry’s Siege Mentality, fra chitarra, basso, armonica e percussioni, scivola via dando vita a un quadro sonoro che ricorda la scurezza di Tom Waits, mentre lo spirito più arioso e disteso di Tear It Up, riempiendosi i polmoni di tramonti americani, accarezza con le sue morbide melodie.
La voce di Danio Manfredini, invece, recitando le parole di Raymond Carver, introduce l’intensità emotiva di The King Of Love, lasciando che a seguire siano il pacato abbraccio della fresca ed estiva Dangerous (note di basso in primo piano) e la breve inquietudine strumentale di Vetro.
For So Along, infine, proseguendo distesa fra note di chitarra, armonica e voce in primo piano, apre all’animo più energico e determinato della intensa The Beauty, oltre al rilassato chiudere della leggera e serena (Don’t Want To) Cheat You.
Gli otto brani di questo Water Hole, nonostante una traduzione superficiale del titolo possa far pensare a “un buco nell’acqua”, si rivelano fin dal primo momento interessanti e ben concepiti. Certamente la pronuncia inglese lascia qualche dubbio (a tratti suona spigolosa e impastata di accento emiliano), ma, tolto ciò, non resta altro che un ottimo album folk/rock che guarda all’America e che fa della sincerità e dell’essere diretto i suoi due principali punti di forza.
TRACKLIST
01. Henry’s Siege Mentality
02. Tear It Up
03. The King Of Love
04. Dangerous
05. Vetro
06. For So Long
07. The Beauty
08. (Don’t Want To) Cheat You
LINE-UP
Antonio Righetti
Robby Pellati
Franco Anderlini